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Free State of Jones

Regia di Gary Ross vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Free State of Jones

di ethan
7 stelle

Durante la Guerra di Secessione americana, nel 1862, il barelliere sudista Newton Knight (Matthew McConaughey), dopo aver invano tentato di salvare il nipote in battaglia (in una sequenza molto toccante), decide di disertare e tornare nella mnatia contea di Jones, riportando alla madre il proprio figlio deceduto, tornando a prendersi cura della sua famiglia e della sua proprietà terriera. La moglie Serena (Keri Russell), con il loro figlio, scappano in un luogo più sicuro, dato che Newton viene ricercato come disertore; conosce nel frattempo la schiava Rachel (Gugu Mbatha-Raw) - con cui avrà poi un figlio - e inizia a svilupparsi in lui, dopo una fuga dove incontra alcuni schiavi scappati dalle piantagioni di cotone, alla testa dei quali c'è Moses (Mahershala Ali) - un sentimento anti-confederato ed antischiavista, visto che l'esercito confederato confisca ogni bene, che può servire per la causa bellica, alle famiglie del Sud.

Egli formerà così la contea dello Stato libero di Jones, composto da ribelli, schiavi fuggiti e anche donne, che riuscirà a sopravvivere oltre la fine della Guerra, il 1865, con il nuovo nemico, i feroci attivisti del Ku-Klux-Klan, contrari all'emancipazione dei neri o niggers, come venivano spregiativamente apostrofati allora (oggi afro-americani) ed il razzismo, strisciante 'nemico' mai del tutto debellato, testimone il processo che vede imputato un avo di Knight 85 anni dopo (negli anni '50 del Novecento), in quanto per 1/8 del suo sangue di colore, impossibilitato per legge (nello stato del Mississippi) a contrarre matrimonio con una donna bianca.

'Free State of Jones' è una dolente ballata incentrata sul sanguinoso conflitto fratricida che tra il 1861 ed il 1865 si disputò tra nordisti, usciti poi vincitori e sudisti, che si trasformò ben presto in una carneficina umana, con ingenti perdite da ambo le parti e, al contempo, la testimonianza, attraverso la cronaca, la più realistica ed attinente ai fatti possibile, della presa di coscienza da parte di in individuo del suo sentimento contrario alle disuguaglianze, ai soprusi e alle violenze perpetrate nei confronti degli africani e dei loro discendenti catturati nei secoli precedenti nel continente nero e poi venduti e sfruttati come forza lavoro nelle piantagioni negli stati del Sud degli USA.

Il film ha il notevole merito di far conoscere una storia ignota ai più e di raccontarla con toni lontani da certa retorica imperante in tanto cinema a stelle e strisce, mostrando la guerra come un inutile massacro - nelle splendide scene di apertura, secche e precise - e un gioco politico condotto dai ricchi a scapito dei poveri, che siano essi contadini o schiavi, ma il regista Gary Ross, migliore come sceneggiatore nello specifico, non conosce mezze misure e costruisce un'opera dal ritmo in più parti che oscilla tra alti e bassi, inserito in una durata complessiva spropositata, di circa due ore e venti minuti; alcune sforbiciate in sala di montaggio avrebbero dato luogo ad un lavoro più incisivo e compatto.

Carismatica la prova di Matthew McConaughey, che si carica sulle sue robuste spalle gran parte del peso del film e da segnalare le rivelazioni Mahershala Ali (secondo i rumors tra i papabili candidati ai prossimi Oscar per 'Moonlight') nei panni del ribelle Moses e di Gugu Mbatha-Raw, combattiva schiava che ha una relazione con Newton.

Film non esente da difetti ma di rilevante importanza storica.

Voto: 7 (visto in v.o.s. e doppiato).

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