Franchina, Meri, Alessia, Marcella, Santo, Totino e Wonder sono trans che si prostituiscono da decenni nel quartiere San Berillo di Catania, un pugno di strette vie in rovina lasciate al degrado per 50 anni e oggi più che mai contese da interessi economici sempre più pressanti. Invitati dal politico di turno a immaginare un futuro diverso, le trans rimettono in gioco desideri e paure frequentando un corso per badanti.
Note
La camera di Maria Arena pedina i suoi personaggi in una quotidianità ignota e ignorata. Qualche volta Arena sembra arrestarsi in superficie, forse per pudore, in altri momenti preme troppo forte sulle metafore religiose: ma non smette mai il coraggio di affondare nella contraddizione, di riportare i margini al centro dell'inquadratura.
I bassifondi in pailettes, piume di struzzo e cerone sfatto. Le memorie transgender di un sottosuolo che sarebbe piaciuto a Fedor e Fabrizio, una frase che, da Patti Smith a Tom Waits (il quale cantava che era il pianoforte ad essere ubriaco, non certo lui), sposta l’angolo di visione dal particolare all’universale: un Gesù che si accolli i peccati dell’umanità,… leggi tutto
I bassifondi in pailettes, piume di struzzo e cerone sfatto. Le memorie transgender di un sottosuolo che sarebbe piaciuto a Fedor e Fabrizio, una frase che, da Patti Smith a Tom Waits (il quale cantava che era il pianoforte ad essere ubriaco, non certo lui), sposta l’angolo di visione dal particolare all’universale: un Gesù che si accolli i peccati dell’umanità,…
Si apre scrutando dall’alto i tetti di Catania e immediatamente individua uno scarto dalla norma, dall’uniformità, qualcosa che non torna: soffitti sfondati, muri diroccati, poi, più in basso, porte murate e vicoli grigi, spogli, deserti. Dopo I fantasmi di San Berillo (2013), un altro doc torna a visitare le strade del rione a luci rosse catanese: Gesù è morto per i peccati degli altri…
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