Regia di John Milius vedi scheda film
Non esiste regista americano con la voglia di epica di Milius dal secondo dopoguerra ad ora. È vero, alcuni obietteranno che c'è Lucas, ma Lucas, per dirla con una metafora etologica, ha una neotenia volutamente limitata, ha fermato le sue cucciolate allo stadio psicologico infantile per renderle più addomesticabili. Milius allevava husky, praticamente lupi da caccia.
Due ore di assoluta bellezza. La Bergen bellissima lo è, attrice mediocre senz'altro, ma qui non importa. Sean Connery è straordinario, forse la sua prova migliore, sfido chiunque altro ad interpretare un capo arabo con un tale carisma.Così come lo è Brian Keith.
Chi si scervella in letture geo-politiche perde tempo. Milius è ideologia pura e dichiarata, non va valutato in rapporto al fatto storico, va assunto nel vedere il fatto storico. È l'uomo che ha mescolato bushido e pulp anni Trenta, che ha portato la filosofia nietzscheana nell'era hyboriana. Non si valutà l'accuratezza del resoconto, ma la qualità dell'invenzione.
Se non pensate che la meditazione di Roosevelt sotto il grizzly impagliato e passare il fucile a Sean Connery a cavallo non valgano un film intero, siete senza cuore e meritate di crogiolarvi tra i narcotici della corte viziosa del Marocco, o peggio tra i burocrati di Washington.
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