Regia di Fabio Guaglione, Fabio Resinaro vedi scheda film
Per la regia di Guaglione e Resinaro, un film ibrido tra varie nazionalità, riconducibile però ad un cinema italiano di vecchia data e ricco di tensione.
La prima domanda che balza alla mente di un individuo normale venendo a conoscenza dell'esistenza di Mine è la seguente: ma questo è un film italiano?
Risposta:....sssss.....nì.
Nì nel senso che è diretto da due Fabio (Guaglione e Resinaro) di origini italiane, ma il resto della troupe e del cast è un ibrido Stati Uniti/Spagna. Per fare un esempio C'era una volta in America di Sergio Leone pur avendo il regista italiano non è riconosciuto come un film italiano.
Fatta questa premessa passo alla recensione vera e propria.
Mine è un thriller psicologico, in cui un soldato si ritrova con un piede su una mina antiuomo e si ritrova dunque bloccato su se stesso, senza possibilità di movimento alcuno.
Un concept molto simile ad altri film tipo il bruttissimo Open Water (del quale ho già avuto modo di parlare negativamente nella recensione a proposito).
Posso affermare tuttavia, dopo aver visto e analizzato a dovere Mine, che qui si riesce in ciò che Open Water falliva: creare della VERA tensione.
Mine tiene incollati alla sedia, più va avanti è più fa sentire lo spettatore come se fosse lui stesso sopra una mina antiuomo.
L'attore principale, Armie Hammer, ha una grande responsabilità, in quanto si ritrova praticamente da solo a dover reggere una scena dove non può muoversi in maniera evidente e deve mantenere la sua espressività sul giusto livello di terrore e fermezza. E ce la fa, almeno secondo me, risultando un buon attore protagonista.
Grande contributo al crescendo di tensione lo da la cura della regia. Nonostante questa sia affidata a due abbastanza inesperti quali i due Fabio, riesce ad addentrarsi nell'intimità della situazione, fornendo un ritratto psicologico grezzo ma al tempo stesso stimolante.
La scenografia è curata, in particolare sulla fotografia e sull'uso delle luci, che fanno davvero sentire come se ci si trovasse in un rovente e secco deserto.
Sapiente infine l'uso dei flash-back e delle anteposizioni narrative.
Ovviamente però non mancano dei difetti, dovuti proprio all'inesperienza del duo registico. Inesperienza che si vede proprio nell'implementazione di alcune dissolvenze per i passaggi narrativi ed incertezze nei passaggi temporali.
Nota negativa è l'uso della colonna sonora. In se' la traccia non è male, ma talvolta la si accentua troppo e perde di efficacia.
Nonostante alcuni difetti Mine merita secondo me una visione, quantomeno per supportare un cinema italiano(/americano/spagnolo/veneto/ecc...) diverso dallo schema usuale.
Voto: 8/10.
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