Regia di Maurizio Casagrande vedi scheda film
Un uomo, vestito da Babbo Natale, batte la testa. Naturalmente perde la memoria e si caccia nei guai. Intanto sua figlia, che somiglia terribilmente a una cantante di moda in quel momento, si mette sulle sue tracce.
Battere la testa comporta perdita della memoria. Due persone totalmente identiche: scambio di identità. Manca solo uno sbirro che venga ucciso l'ultimo giorno di lavoro prima della pensione e poi i luoghi comuni letterari/cinematografici ci sono tutti, in questo Babbo Natale non viene da nord. Facezie a parte, trattasi di una produzione proto-televisiva (poco meglio che televisiva, dal punto di vista della confezione come da quello dei contenuti) scritta da Maurizio Casagrande insieme a Francesco Velonà con protagonista Maurizio Casagrande per la regia di Maurizio Casagrande. Da apprezzare è senz'altro il tentativo di emanciparsi, da parte dell'autore/interprete centrale, dal cinema che lo ha reso celebre, quello derivativo dai lavori teatrali della compagnia di Vincenzo Salemme; la forma modesta è per di più giustificabile data la destinazione natalizia della pellicola, i cui toni in effetti rimangono sempre pacati, leggeri, lontani da volgarità o tematiche eccessivamente spinte per il grande pubblico. Al di là di tali considerazioni, Babbo Natale non viene da nord è comunque un film di scarso appeal, già visto dal primo all'ultimo fotogramma, con un cast che sfoggia validi caratteristi e qualche nome di una certa notorietà (Nino Frassica, Maria Grazia Cucinotta, Antonio - padre di Maurizio - Casagrande, Giampaolo Morelli, Eva Grimaldi, Chicco Paglionico) e così pure prevede nel ruolo di coprotagonista la cantante da reality Annalisa, alla sua prima prova sul set e pesantemente limitata come attrice. Opera seconda per il regista, a tre anni da Una donna per la vita (2012). 2/10.
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