Regia di David O. Russell vedi scheda film
David O. Russell si conferma un regista dotato di personalità, ma non tutte le ciambelle gli riescono col buco e "Joy" sembra uno dei suoi film meno interessanti. La vera storia della casalinga frustrata Joy Mangano che si trasforma in un'imprenditrice di successo risulta edulcorata come già lo era "Il lato positivo", che però aveva uno sviluppo narrativo e dei personaggi più convincenti. Questo invece vuole essere un'ennesima declinazione dell'American Dream, ma arriva in ritardo, quando di storie similari il cinema ce ne ha proposte davvero troppe, e inoltre è fin troppo verboso e molto in linea con i gusti di un pubblico mainstream di non eccessive pretese. Russell farebbe bene a tornare all'asprezza delle atmosfere di "The fighter", che resta il migliore tra i suoi film che ho visto (mi manca però American hustle). Jennifer Lawrence anche qui dimostra la sua grinta nel recitare e riesce a centrare abbastanza bene il personaggio, facendone una donnetta ambiziosa e un po' insulsa che al momento giusto tira fuori gli artigli; il contorno di caratteristi è variopinto ma la galleria dei familiari risulta prevedibile, con un De Niro che propone l'ennesima figura di padre un po' suonato e con poca fiducia nel talento della figlia, un Bradley Cooper ancora accattivante, una Isabella Rossellini che scivola quasi nella parodia di se stessa, una buona prestazione di Virginia Madsen. È un cinema ancora gradevole ma che non risulta avere una particolare urgenza espressiva, tanto che gli incassi americani sono stati molto al di sotto di quelli dei film precedenti del regista. Mi chiedo se facessero in Italia un film sull'inventrice di qualche elettrodomestico, la storia interesserebbe a qualcuno?
Voto 6/10
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