Regia di David O. Russell vedi scheda film
Anche dietro a un "Mocio", il diffusissimo attrezzo per la casa che ha sostituito in molte abitazioni il tradizionale spazzolone con straccio, c'è una storia da narrare. "Joy" è il racconto dell'inventrice dell'oggetto come lo conosciamo oggi: casalinga con il pallino delle invenzioni fin da piccola, in una famiglia turbolenta, in cui nessuno si perde mai davvero (il padre viene accolto di nuovo dopo esser scaricato per l'ennesima volta da un'amante, l'ex-marito vive nella cantinetta), la giovane donna gioca tutta se stessa nel voler imporre una sua idea, e nonostante tutti gli intralci, di familiari e persone esterne, riesce ad essere a modo suo la prova vivente del "sogno americano". David O. Russell dimostra una volta ancora di essere sia un regista che ha fiuto per l'assemblare un cast ( tornano volti già usati, anche insieme, come la Lawrence, De Niro, Cooper) che per dirigerlo traendone interpretazioni convincenti, e di saper navigare nel tormentoso mare delle relazioni interpersonali, sottolineandone l'aggrovigliamento, così come la difficoltà di uscirne, ma anche di gestirle. Certo, venire da una pellicola come "American Hustle" e proseguire, non è impresa facile, e comunque questo è uno dei suoi titoli meno riusciti. Un discreto lavoro, ben diretto, sulla distinzione tra chi ha talento e le persone più mediocri che cercano di scoraggiare chi esce dal coro, o può eccellere. Però troppo simile a tante altre pellicole sugli "american dreamers" per incidere più a fondo.
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