Regia di Salvo Cuccia vedi scheda film
Un lavoro per ripercorrere l'opera di Vittorio De Seta, principalmente documentarista ma anche autore di alcuni film a soggetto, cineasta dal racconto perennemente a cavallo tra cronaca e antropologia.
Un regista umano, Vittorio De Seta, in ogni accezione del termine: sempre attaccato al lato concreto, visibile delle cose, capace di raccontare con grande cura e senza eccessivi fronzoli le miserie della sua contemporaneità con opere documentaristiche del calibro di Contadini del mare, Pastori di Orgosolo, Un giorno in Barbagia, ma anche con lavori a soggetto come gli indimenticabili Diario di un maestro e Banditi a Orgosolo. De Seta ha vissuto fin quasi alle soglie dei novant'anni (1923-2011), rimanendo sempre intellettualmente attivo: i suoi ultimi film sono datati 2008 e anche negli anni successivi ha proseguito a rilasciare interessanti interviste sul suo cinema e sulla settima arte in generale. Un contributo importante lo lascia anche qui, dove compare tra una sequenza e l'altra a commentare un excursus piuttosto approfondito sulla sua opera; tra gli altri chiamati a partecipare a Detour De Seta ci sono alcuni interpreti dei film del regista, critici (come Goffredo Fofi) e colleghi (come Franco Maresco, che chiaramente tesse straordinarie lodi del concittadino – palermitano – De Seta). Un'ora di durata, una buona maniera per conoscere De Seta o per ripercorrerne l'esemplare carriera. Regia di Salvo Cuccia, documentarista siciliano classe 1960 che si occupa qui anche del soggetto insieme a Benni Atria. 6/10.
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