Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Il caso dell'ex-agente CIA che rivelò i segreti più imbarazzanti dei più potenti servizi segreti del mondo, in un buon esempio di cinema di impegno civile.
Non è il miglior Oliver Stone, ma è comunque un buon film interessante, che coniuga bene il genere di racconto di avvenimenti e personaggi reali con la finzione cinematografica. Si parla infatti dell'ex-agente CIA Edward Snowden, che qualche anno fa stupì il mondo con le sue rivelazioni scottanti sul controllo che i servizi segreti americani esercitano sulla vita privata e politica di persone e paesi sparsi in tutto il mondo. All'epoca, a prescindere dalla verità dei fatti denunciati, lo bollai come un ex-dipendente che aveva spiattellato un po' di segreti per invidia o vendetta verso i colleghi o la stessa potente organizzazione alla quale apparteneva. A poco a poco però capii – e con questo film ancora di più – che si trattava invece di un uomo sempre più insofferente al lavoro sporco che gli facevano fare, finché decise di darci un taglio, e di vuotare il sacco con i rischi enormi che ciò comportava per la sua libertà e la sua vita (parlare di carriera qui è fuori luogo). Edward Snowden, oltre che una persona di intelligenza non comune, è insomma un uomo di coscienza, un uomo che ha deciso di ascoltarla e non soffocarla, come i suoi colleghi.
Sotto forma di flashback, Stone ci racconta la sua vicenda a partire dalla mancata carriera militare, poi interrotta per un infortunio, e la susseguente entrata nella CIA. E' curioso il fatto che le sue motivazioni, nell'uno e nell'altro caso, non erano proprio le più ovvie e retoriche. Era attratto soprattutto dai marchingegni, dai sistemi di sicurezza, dai codici, e dai metodi di spionaggio, dal punto di vista tecnico, più che dallo scopo a cui tutto ciò puntava, cioè il controllo e il potere. Infatti, inizia a provare presto un certo disagio quando gli vengono assegnati lavori sporchi, disagio che cresce inesorabile. Apprende inoltre l'impressionante invasione della privacy dei cittadini e dei governi che la CIA mette in opera. Capisce inoltre che, benché il terrorismo sia un fenomeno reale, esso viene sfruttato dai servizi segreti come pretesto per spiare tutti e infiltrarsi dappertutto. Capisce come il fine ultimo della CIA non sia la sicurezza dei cittadini e la sconfitta del terrorismo, ma il mantenimento e l'accrescimento del potere e dell'influsso degli USA nel mondo.
E' una pellicola che si segue con interesse ed è ben sorretta dal protagonista. Solo l'ultima parte presenta una pennellata di retorica, e la colonna sonora compie l'errore di far aspettare il finale molto prima della vera fine della pellicola. Stone sarebbe un democratico, ma il suo cuore non batte per il partito, bensì per la verità e la sincerità, ovunque esse si trovino. E questo non può che far piacere.
Comunque è un film che consiglio a tutti, che racconta cose le quali è utile sapere, anche per affrancarsi dalla retorica di facciata e dalle motivazioni ufficiali che la CIA ed altre organizzazioni di altri paesi accampano per giustificare il loro operato, spesso opaco e tenuto in gran parte nascosto. Consigliato anche agli appassionati d'informatica.
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