Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Nel 2013 un agente informatico della CIA, Edward Snowden (Gordon-Levitt), rivelò alla stampa inglese l'azione di spionaggio che il governo americano stava perpetrando - con la scusa del terrorismo - ai danni di tutti il popolo americano (e non solo), infiltrandosi in computer, cellulari e qualsiasi altro dispositivo elettronico potesse tornare utile a fornire l'identikit dei cittadini di gran parte del pianeta. Il film di Oliver Stone - che per l'ennesima volta, dopo Salvador, Talk radio, Nato il 4 lglio, JFK, Nixon, Alexander, Comandante, W. e Chavez, porta al cinema un biopic su un personaggio di grande caratura politico-sociale - ricostruisce la vicenda di Snowden (che appare nell'ultima sequenza del film), diventato in poco tempo il nemico pubblico numero 1 del governo americano, attraverso i momenti chiave della vicenda che lo ha riguardato. Da giovane nazionalista determinato a entrare nel corpo militare della CIA, conservatore e patriottico che era, Snowden si trasforma così, proprio in ragione dei suoi valori assai ben radicati, in una scheggia impazzita del sistema, un uomo destinato a dare non pochi grattacapi a Obama. Il film di Stone, che deve molto al documentario Citizenfour nonché ai libri inchiesta di Luke Harding e Anatoly Kucherena, si destreggia con grande mestiere sul piano della forma, ma risulta banale nello sviluppo narrativo, condito con un'inutile sottotrama rosa e con tutti i cliché del genere spionistico.
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