Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Mi ritrovo qui, davanti al pc, tra la notte e l'alba, solo coi miei pensieri, a maneggiare un materiale come mnimo delicato, a giudicare e commentare un film che mi ha profondamente segnato. Esso ci racconta -tramite un regista che adoro da sempre come Oliver Stone- la storia vera (verissima) di Edward Snowden (nato a Elisabeth City nel 1983), con un passato di giovane tecnico informatico al servizio della CIA. Quando Edward poco piu' che adolescente scelse di dedicare il suo talento alla difesa del governo americano non lo fece da fanatico di law and order, ma perchè come tantissimi cittadini americani si sentiva intimamente legato al suo Paese. Egli allora non aveva la minima idea di quale travaglio il desrino gli avrebbe riservato per il resto della sua vita. Vita che è ancora (oggi, 2016) in bilico senza che si si possa scorgere un approdo sicuro per l'esistenza di Mr. Snowden. Attualmente risiede a Mosca, dove però un permesso gli scadrà nell' agosto del prossimo anno e dopo...beh dopo nessuno sa cosa gli accadrà. Sì, perchè leggendo le note di wikipedia e anche vedendo il film, ho riportato l'impressione che Edward non sia certo un fanatico, anzi al contrario un indeciso, persona combattuta, una sorta di eroe ma molto suo malgrado. Basta guardare come negli ultimi anni è stato sballottato tra Hong Kong e Mosca, senza mai poter contare su soluzioni definitive, visto che i Paesi che lo hanno ospitato (e quelli che pareva lo volessero ospitare) opponevano cavilli legali complicatissimi ma -sopreattutto- i mastini del governo americano lo vedono tuttora come un super fumo negli occhi e se potessero gli mozzerebbero la testa, per cui lo monitorano e controllano sistematicamente in ogni sua mossa. Oggi, Snowden non è un uomo libero, è un essere braccato e -a distanza- sorvegliato. E a difenderlo -meritoriamente- solo due organismi che sono rimasti tra i pochissimi custodi di Libertà: Amnesty International (che ha promosso una raccoota di firme in favore di Snowden) e l'impagabile Julian Assange che con la sua Wikileaks ha supportato legalmente (e si dice anche economicamente) la sopravvuivenza di Snowden. Che cosa è accaduto? Beh, è complicatissimo ma anche molto semplice al contempo. Snowden si è reso conto che il suo talento informatico (un piccolo genio) in realtà contribuiva fattivamente a costruire ed alimentare una enorme sofisticata macchina che -attraverso meccanismi elettronuici complessi- era utilizzata per controllare la quotidianità del popolo americano, e non solo americano, credo. Naturalmente -e figuriamoci!!- in nome della Libertà e della lotta al terrorismo. Perchè quando si sente dire che "siamo tutti controllati attraverso i cellulari e le carte di credito" noin sono affatto "chiacchiere da bar" ma è il triste aspotto di una deriva assai preoccupante che ha imboccato il Consorzio Umano. Una società di numeri, di tanti soldatini inconsapevoli, di "burattini senza fili" (citazione cantautoriale), di menti teleguidate. Snowden, che -ripeto- non è un combattente nè una testa calda ma un giovanotto consapevole e con del sale in zucca, ha capito che non avrebbe mai aderito ad un tale sistema di Controllo Totale. Nel film vediamo un personaggio chiave, un capo dei Servizi di Sicurezza amricana che tenta di circuire Snowden con fare mellifluo e ruffiano per "inaggiarlo" e fargli fare carriera. Beh, quella persona (che irtuisco esista veramente) è emblematica di una certa Ameruca, un fanatico al cubo che cela la sua vena di pura follia dietro un aspetto di "signore elegante" che ama andare a caccia nel tempo libero. Lui noin è un fascista, è solo un INVASATO che crede nei valori di Dio Patria Famiglia dmostrando peraltroi una cosa indiscutibile: che a questo mondo non esiste solo il fondamentalismo di marca islamica, nossignore, esiste anche il fondamentalismo di chi crede -con criteri cinici e spietati- pur di difendere una tradizioine di valori che si ritengono indiscutibili, senza porsi limiti od eccezioni (anche sacriicare la liberta di pnsiero se non la stessa vita). Nel film vediamo scorrere le varie fasi dell'esistenza di Snowden, la sua perenne inquietudine, il perfido male che lo insegue (l'epilessia) e l'amore dolcemente appassionato della sua ragazza che -se hoi ben capito- ella lo ha poi raggunto in Russia dove lui si trova.
Un film che ni ha coinviolto tantissimo, appassionato e conquistato. Ed è stato per me naturale, nelle ore seguenti alla visione, cercare in rete materiale informativo (invito tutti a farlo!) su Snowden (troverete un sacco di dati). Il cast. Joseph Gordon-Levitt è da Oscar, gigantesco, e non aggoingo atro. La sua fidanzatina Shallen Woodley è carinissima e molto brava. Nicolas Cage , poverino, meglio sorvolare sul suo ruolo inutile. Tom Wilkinson al solito mostruosamente bravo. Melissa Leo beh, io ne sono innamorato da sempre. Nota speciale per Rhys Ifans qui assolutamente strepitoso nel ruolo del capo della Sicurezza Usa cui sopra accennavo: bisogna vederlo recitare per capire quanra subdola cinica freddezza riesca ad esprimere anche solo con gli sguardi. E per ultimo, il Maestro, Oliver Stone, il mio adoratissimo Stone. Lui è cineasta spesso controverso ma -a modo suo- anche un intellettuale, esponente personalissimo di un Pensiero Libero a cui mi sento molto vicino. Un pensiero che nin viene da Marx o da Diderot o da Marcuse...no, viene dalla cultura psichedelica della stagione hippie della San Francisco degli anni 60. Sta sul cuio a tanti critici, soprattutto (ma toh!) a sinistra. Lo adoro anche per questo.
"Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni."
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