Regia di Oliver Stone vedi scheda film
La vera storia di Edward Snowden(Joseph Gordon-Levitt), informatico ex dipendete della CIA che nel 2013 decise di rivelare informazioni riservate sui programmi e suelle modalità delle intercettazioni effettuate dall’agenzia.
Oliver Stone basa la sceneggiatura(a quattro mani con Kieran Fitzgerald) su due romanzi: The Snowden Files di Luke Harding e Time of the Octopus di Anatoly Kucherena.
Siamo di fronte ad un classico biopic, dove Il film inizia "in media res" nel 2013, durante l’intervista-documentario fatta da Laura Poitras(nella realtà ha firmato il docu-film Citizenfour, qui interpretata da Melissa Leo) e Glenn Greenwald(Zachary Quinto). Da questa situazione il tutto si snoda seguendo la tecnica del flashback, qui oltre che espediente narrativo anche funzionale alla trama, nei quali vengono narrati gli eventi vissuti da Snowden come dipendente/consulente della CIA fino al 2013
La sceneggiatura è buona nonostante qualche buchetto di trama, ma ciò che eleva l’opera è senza dubbio la messa in scena: Stone, con una regia ecclettica che non eccede in particolari virtuosismi ma con consapevolezza dei mezzi, attraversa varie idee registiche, dall’uso della GoPro al taglio documentaristico, panoramiche "a schiaffo”, primi piani sui dettagli, didascalico, il tutto girato con dinamismo supportato dal montaggio ed enfatizzato da un’accattivante soundtrack firmata da Craig Armstrong, dalle sonorità elettroniche che trova però anche respiro in parte orchestrate.
Non risparmia poi alcune finezze, come ad esempio l’inquadratura a specchio sull' obiettivo della cinepresa usata da Laura, espediente già usato da Polanski in Chinatown, ma non per questo meno piacevole.
Piacevole è anche, pur non essendo tra le migliori, la fotografia di Don Mantle.
Il Personaggio di Snowden , o meglio, la sua evoluzione morale, ricorda in una certa misura quella di Ron Kovic in Nato il quattro luglio, entrambi patriottici,ritengono infallibile il governo e il proprio paese, ma poi messi a confronto con una realtà disarmante ed ingiusta verso il popolo americano, rivalutano la loro posizione.
Joseph Gordon-Levitt regala un’ottima interpretazione del personaggio, così come il trio di giornalisti interpretati da Melissa Leo, Zachary Quinto, Tom Wilkinson.
Stone riesce anche nell’impresa di restituire una dignità a Nicolas Cage,il quale interpreta Hank Forrester,dipendente della CIA, un personaggio pressoché inutile al fine della trama, lo si vede in un minutaggio ristretto dove però riesce in una recitazione decente. Timothy Olyphant inguardabile.
Ottimo ritmo dettato da regia e montaggio, il film appassiona nonostante alcuni momenti di stanca e Stone riesce a trattare l’argomento con un buon grado di oggettività, facendo riflettere sulla situazione ma non riuscendo ad allontanarsi dalla retorica nella quale spesso i suoi film ricadono.
Voto:7,5/8
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