Regia di Jodie Foster vedi scheda film
Jodie Foster in una produzione alimentare che, col pretesto di una blanda critica al sistema mediatico-finanziario a governo dell'economia mondiale, imbastisce un reality-action-thriller inverosimile ed involontariamente parodistico, mettendo in scena un raro campionario di inettitudini assortite ed un irritante cortocircuito metacinematografico.
Cinico conduttore televisivo di una trasmissione sull’andamento degli indici azionari, viene sequestrato in studio e in diretta video da un giovane esagitato che lo ritiene responsabile della perdita dei propri risparmi. Per evitare che la carica di esplosivo con cui è stato zavorrato salti in aria, dovrà al più presto trovare ragioni a sua discolpa, individuando le responsabilità della società che ha emesso i titoli andati in fumo.
Come trasformare le spietate dinamiche di Quel pomeriggio di un giorno da cani, in un epigono meno futuribile di Live! - Ascolti record al primo colpo tra il clima ricattatorio di John Q e quello interlocurorio de Il Negoziatore. Il tutto sapientemente coordinato dalla regia microfonata e professionale della ex paladina della difesa pro bono di una Julia Robert che imbecca il suo pollo in studio, blandisce lo sciagurato bombarolo, tiene a bada gli SWAT appostati coi cecchini e dirime la tresca informatico transnazionale a cagione del misfatto. Decisamente un po' troppo per la ex reginetta di bellezza dell’intrattenimento prezzolato per adulti, col suo bello in studio a fare il buffone che ha improvvisamente perso il sorriso ed un decerebrato teledipendente armato con le idee confuse e la moglie incinta. Jodie Foster viene ingaggiata, nè più nè meno della ambiziosa e talentuosa regista televisiva del suo film, per una produzione alimentare che col pretesto di una blanda critica al sistema mediatico-finanziario che sembra governare l'economia mondiale, imbastisce un reality-action-thriller inverosimile ed involontariamente parodistico, mettendo in scena un singolare campionario di inettitudini assortite: dal conduttore egocentrico e imbelle al poveraccio psicolabile e sprovveduto, dai poliziotti ridotti a comparse di uno show televisivo ad un fraudolento magnate della finanza fregato dall'avvenente onestà della sua graziosa ufficio stampa. Insomma tra televisione, internet, jet privati perennemente in volo e contrattazioni di borsa in balia dei glitch informatici, l'azione telefonata di questo film senza mordente continua a girare a vuoto facendo la spola via etere tra le risibili scenette di una mediazione senza costrutto in diretta TV, il dilettantismo dello NYPD, l'indagine lampo di BLACKHAT ludopatici e la pilatesca latitanza della SEC con l'atrio della Federal Hall ridotto a location per il tragicomico teatrino finale a base di martiri proletari della stupidità e criminali della finanza globale che più fessi non si può. Più che la pretestuosa fumosità della critica antisistema e l'ambiguità autoassolutoria di un Quinto Potere derubricato ad innocuo divertissment per le masse, a fare difetto al film è soprattutto il confuso splicing di registri e di tematiche scritte, dirette e rimontate nelle banalizzazioni di un dramma in presa diretta in cui la realtà sembra più falsa e artificosa del reality show che vorrebbe imitare, destinata come deve a far morire i deboli, far andare in galera i criminali ed esaltare l'eroismo di plastica delle sue strapagate star cine-televisive in un involontario ed iritante loop metacinematografico. Ad aggravare la situazione e (non) alleggerire i momenti drammatici poi, anche lo spirito di patate che in molte produzioni del genere vorrebbe omogeinazzare la pluralità degli spunti lungo le consolidate direttrici di una commedia brillante che confonde, più che amalgamarli, comico e drammatico, apparenza e realtà, caustico e ridicolo. Magari sarebbe stato utile, non dico ripassare i fondamentali del Gordon Gekko di Oliver Stone, ma almeno il cortocircuito massmediologico dell'anarcoide e irriverente 15 minuti - Follia omicida a New York di un John Herzfeld già approdato al Terzo Millennio. Un Clooney stranamente inguardabile ed una Julia Roberts che, mai come in questo caso, si salva esclusivamente per il rotto della cuffia. Piccola curiosità: post sound service a cura della Skywalker Sound di Geoge Lucas cui va la marchetta di un divertente hacker russo che si diletta ad imitare la voce del maestro Jedi Yoda.
Il sonno della ragione genera Money Monster
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