Regia di Jodie Foster vedi scheda film
A cinque anni di distanza da Mr.Beaver, Jodie Foster torna dietro la macchina da presa per il suo quarto film da regista (altrettanto rarefatte sono le sue apparizioni davanti alla macchina da presa), per firmare la sua opera forse più impegnata. Siamo negli studi televisivi di un'importante emittente americana dove Lee Gates (Clooney), imbonitore di turno, aggiorna le televendite al tempo della finanza creativa, prodigandosi in consigli per prede facili. Nello studio fa irruzione un giovane (O'Connell) che, proprio a causa dei pessimi consigli di Lee, ha perso i pochi risparmi che aveva. Il ragazzo tiene sotto scacco la troupe televisiva con una pistola e un giubbotto carico di esplosivo. Mentre i media fanno a gara per aggiudicarsi i particolari più scandalistici della vicenda, il negoziatore fallisce miseramente, la polizia si limita a fare da tappezzeria ma sarà proprio Lee a scoperchiare il vaso di Pandora di un clamoroso ammanco finanziario dietro il quale di nasconde uno spregiudicato affarista.
Con una regia "media", tutta basata sul ritmo, la Foster dimostra ancora una volta di saper padroneggiare i mezzi tecnici meglio di quelli necessari a evitare di dover rammendare la sceneggiatura a suon di colpi di scena telefonati. Un'occasione persa a metà per un film che miscela Quinto potere, Quel pomeriggio di un giorno da cani e Re per una notte e che riesce comunque a trovare un'originale chiave thriller per raccontare i disastri e i loschi interessi degli speculatori finanziari.
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