Regia di Jodie Foster vedi scheda film
Atto di denuncia contro lo strapotere dei burattinai della finanza e contro la spettacolarizzazione della cronaca più drammatica. il film ha una valida prima parte a cui segue un epilogo che rinnega se stesso spettacolarizzando la soluzione con trovate ad effetto improbabili e anacronistiche. Salda e sicura invece la direzione della Foster.
FESTIVAL DI CANNES 2016 - SELEZIONE UFFICIALE - FUORI CONCORSO
Un uomo armato fa irruzione presso uno studio televisivo mentre si svolge in diretta il programma a tematica finanziaria condotto dallo scaltro e brillante anchorman Lee Gates. Costui rivendica la perdita di tutti i propri risparmi per aver seguito i consigli truffaldini del presentatore circa l'acquisto di un pacchetto azionario certo limitato, ma di fatto corrispondente a tutti i risparmi dell'uomo, ora volatilizzatisi assieme a tanti altri investimento a causa di un non megli oprecisato buco di programma che ha alterato i meccanismi di controllo delle quotazioni.
Seguito a distanza dalla dinamica regista del programma, che comunica con Gates attraverso un auricolare, l'uomo dovrà cercare di salvarsi e pure cercare di scoprire le vere ragioni di quel tracollo, giungendo a capovolgere la sotuazione in un crescendo di tensione.
Film ad alto tasso di spettacolarizzazione, che utilizza la tensione emotiva che si crea nel rappresentare la messa a punto di un atto di forza da parte di un uomo disperato e desideroso di riscatto, oltre che di spiegazioni, per tenere le fila di un thriller di denuncia che si avvale di un buon inizio concitato, senza fronzoli e diretto al nocciolo del problema. Peccato che nella seconda parte la sceneggiatura scelga scelleratamente e con imprudenza la via della spettacolarizzazione e della improbabilità, rinnegando se stessa nella misura in cui mostra e denuncia, oltre che la presenza di burattinai faziosi e disonesti nel mercato finanziario globale, anche la invasione dei programmi di informazione strutturati come show creati e concepiti maliziosamente per attrarre a sé l'attenzione delle masse.
Allo stesso modo il film critica la spettacolarizzazione e poi la mette in atto, portando l'azione verso livelli e soluzioni piuttosto improbabili ed avveniristiche.
Jodie Foster in regia appare sicura e tenace, come è nelle sue corde qualunque ruolo o funzione essa rivesta in una produzione cinematografica. Clooney disinvolto partecipa anche come produttore e Julia Roberts convince nel suo ruolo di regia ancor più del suo partner e divo.
Buoni ingredienti, ma risultato finale incerto e troppo costruito a tavolino per apparire dirompente ed esplosivo come vorrebbe proporsi già dalle trattazioni e dalle premesse di lancio commerciali.
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