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Money Monster - L'altra faccia del denaro

Regia di Jodie Foster vedi scheda film

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La recensione su Money Monster - L'altra faccia del denaro

di Enrique
6 stelle

https://www.youtube.com/watch?v=_Ax1XldlFH0&list=PLl3xD1TU5bExWqMQDt65yNRypIBYvtHvS&index=5

 

Maledetto il solo ignoto “glitch”… o chi se ne approfitta pretestuosamente?

E se i corni dell’alternativa fossero diversi?

 

Prendi quanto c’è di più caro al mondo per gli americani, tutti gli americani nessun escluso (il “MONEY”; una droga per qualcuno, qualcosa ti tremendamente erotico per altri, l’ossigeno che ti tiene in vita per la restante parte).

E prendi via quei soldi non da sotto il cuscino (penso che il concetto del “risparmio” sia un’eresia in quella terra) ma dall’unico luogo dove ogni americano può immaginare di riporre i propri soldi, ovvero in qualche forma di investimento: un fondo pensione, o comunque una società quotata in un mercato regolamentato.

Ebbene, stai sicuro che te la faranno pagare cara (la stoica tenuta - nonostante tutto - dell’inossidabile Bernie Sanders conferma).

 

Così nasce un film come questo. Un film attualissimo e sicuramente di un certo impatto (almeno socio-culturale, anche se non cinematografico) che soddisfa sotto alcuni aspetti e incupisce per taluni altri.

Infatti (a proposito di questi ultimi) alla fine - come ben osserva lapidariamente champagne1 - a mostrare le vistose crepe non sembra essere il sistema nel suo complesso, ma l’integrità dei singoli. Non poteva risultare l’ "inspiegabile" (il glitch, un difetto improvviso e imprevedibile dell’algoritmo che presiede alle fluttuazioni dei valori dei titoli quotati sul mercato) ad accogliere l’istanza di giustizia di molti, né - figuriamoci - verità meno complesse (la liberistica deregulation finanziaria) della cui ombra non vi è neanche traccia nel film.

Serviva, piuttosto (nel brevissimo lasso di tempo concesso dalla pazienza degli spettatori), trovare un responsabile in carne e ossa - un nome e un cognome - da dare in pasto all’opinione pubblica.

Troppo facile.

 

Money Monster è un thriller finanziario dai toni un po’ moralistici (l’iniziale battuta della regista Patty Fenn/J.Roberts sul genere di informazione che viene fatta nel suo programma televisivo apre solo le danze), semplicistici (soprattutto rispetto alle sue conclusioni), ma altresì incline, ove possibile, alla risata (almeno in 2 occasioni sicuramente). E qui iniziamo ad introdurre ciò che, del film, funziona.

George Clooney

Money Monster - L'altra faccia del denaro (2016): George Clooney

 

Clooney mattatore cialtrone, sbruffone e sopra le righe piace come (quasi) sempre.

Poi si fa serio, smette di compiacere sè stesso e pensa (lui come tutti quanti) di compiacere il pubblico (almeno quello che invoca l’happy ending a tutti i costi) e diventa tutto un po’ troppo facile, prevedibile e, in parte (come più sopra accennato) discutibile.

Ma quando la causa è buona (puntare i riflettori sugli ingranaggi perversi dell’ "informazione" - si fa per dire - finanziaria) si può ben chiudere un occhio (non 2 però). Un sottogenere cinematografico che finalmente (ma per i noti, spiacevoli motivi) sta sempre più prendendo piede negli ultimi anni e che mi trova sempre dalla sua parte. In più ci si fa pure qualche sana risata (a stemperare la tensione accumulata a più riprese).

 

Quanto al finale, come già accennato, è un po’ la pecca del film. Il momento in cui i nodi vengono al pettine, in cui stress e tensione raggiungono il loro acme, in cui o la va o la spacca… fila per il verso giusto (“giusto” per chi ha fatto il film e per il genere di pubblico di cui si è detto), anche quando tutta una serie di elementi avrebbero ragionevolmente dovuto ribellarsi a logiche troppo preconfezionate.

 

Comunque io mi sento di non sconsigliare affatto la visione.

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