Regia di Jodie Foster vedi scheda film
Ennesima dimostrazione dell'atteggiamento pilatesco di certi registi americani. La colpa non è mai di un certo tipo di sistema, ma del "cattivone" di turno.
Il brillante Lee Gates conduce un programma di successo sulla finanza chiamato "Money Monster". Lee è un personaggio egocentrico e ingombrante, che manda in burn-out tutto lo staff del programma, compresa la valente Regista che infatti ha deciso di passare alla concorrenza senza neanche comunicarglielo.
Una mattina, durante una diretta televisiva, Lee viene preso in ostaggio da Kyle, un giovane armato e disperato che ha perso tutti i suoi risparmi a seguito proprio di un suo consiglio finanziario di qualche settimana prima legato alle azioni di una Società rampante emergente.
Di fronte alla minaccia (e considerando che the show must go on) la Redazione imbastisce una diretta molto speciale che, oltre a rappresentare il dramma umano, cerca di andare a indagare i motivi del crollo finanziario di quel titolo...
Devo dire che l'avvio del film mi era molto piaciuto, con quell'atmosfera di intrigante umanità rispetto ai caratteri in gioco: l'istrionico conduttore, la posata e razionale regista, l'insicuro produttore e così via...
Poi lo sviluppo del leit-motiv in sè ha fatto scemare sempre più il mio gradimento. Da un lato aspetti poco credibili della vicenda stessa e la recitazione di Clooney in cui non ho saputo scorgere il dramma del panico; dall'altro l'evoluzione verso una spy-storydi sapore finanziario alla ricerca del "cattivo" di turno.
Finale addirittura imbarazzante con l'intervista a Wall Street e gli eventi ad essa connessi senza alcun livello di plausibilità..
Ssenza contare la solita retorica auto-assolutoria degli Americani: la colpa non è mai di un certo tipo di sistema ma solo del cattivone di turno!
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