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Money Monster - L'altra faccia del denaro

Regia di Jodie Foster vedi scheda film

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La recensione su Money Monster - L'altra faccia del denaro

di mc 5
10 stelle

L'ho già visto tre volte ed ogni volta è stato godibilissimo. Gran bel film. E questo va accreditato ad una regìa impeccabile della formidabile Jodie Foster e ad una recitazione che vede mattatore indiscusso un George Clooney in forma strepitosa. Il film si dipana con un ritmo fantastico e appassiona senza scampo lo spettatore. E il soggetto ci parla -attraverso il linguaggio del thriller- di ciò che interessa ciascuno di noi nessuno escluso: i soldi, il denaro, gli investimenti. E lo fa con una sapienza spettacolare, e con un senso del piacere del racconto cinematografico, che lasciano lo spettatore completamente conquistato. E pensare che io (quando peraltro mi sono accostato alla visione ignaro di chi ci fosse in regìa) mi ero fatto l'idea non certo granchè positiva che si trattasse di una (quasi) stronzata hollywoodiana (vista l'ostentazione di due superstar)...e invece fin dall'inizio ho subodorato di essere dalle parti del blockbuster "buono", senza fregatura incorpoata. Ma prima di entrare nel merito, ho qui pronto per voi un bel pippone critico elogiativo circa il senso generale che muove lo spirito di questa pellicola. Avete presente lo stile e il linguaggio dei film di Michael Moore? Beh, io ne sono stato a suo tempo un fan più che entusiasta. proprio per lo spirito ferocemente critico che lo animava (e ancora lo anima) nei confronti del suo Paese. Ma i tempi sono cambiati e quel tipo di cinema fa quasi tenerezza nella sua Verità Ovvia. Oggi il Cinema che fa le pulci SUL SERIO alla civiltà occidentale (partendo ovviamente dalla crisi innescata dalle "mosse finanziarie" dell'America delle banche e delle Società legate alla finanza) è quello che ha messo sotto la lente d'ingrandimento la bolla speculativa e le sue tragiche conseguenze. E mi riferisco ovviamente al benemerito "La grande scommessa" molto più "tecnico" di questo, ma anche "Money Monster" ancorchè più pop e più spettacolare non è affatto male. E ciò che rende grandi entrambi questi film (a parte il giudizio critico su due ottimi prodotti) è il coraggio e la decisione con cui viene affrontato il tema dei temi di questi nostri ultimi anni, ciò che ha avuto effetti sulle nostre vite (a svariati livelli ma ce l'ha avuto in ogni caso): la crisi economica o -se così la vogliamo analizzare- la crisi del capitalismo occidentale moderno. Un capitalismo che -ipertrofizzato cinicamente da speculazioni sciagurate in nome dell'avidità estrema- ha dovuto rallentare e si è dovuto per forza fare delle domande. Peccato che questo processo sia stato appena accennato. Mi spiego. Milioni di di famiglie si sono impoverite e sono finite (molte) sulla strada, generando sacche di Nuove Povertà. Peccato, dicevo, che i papaveroni delle grandi compagnie finanziarie ne siano stati appena scalfiti. E soprattutto peccato che il capitalismo non abbia approfittato di questa crisi per guardarsi allo specchio. No, non lo ha fatto. E il meccanismo è ricominciato come nulla fosse. Più forte e più potente che pria. Ma film come i due cui mi sto riferendo affondano il coltello nella ferita e fanno capire con grande chiarezza al cittadino medio come stanno le cose. In particolare in quest'ultimo lavoro di Jodie Foster ci viene enunciato come le Banche e la Finanza NASCONDANO (sì, nascondano) le loro manovre avide e speculative dietro FORMULE MATEMATICHE VUOTE, dietro gli algoritmi, dietro i "glitch". Chi di voi ha visto "Le Confessioni" di Andò? Ecco, chi di voi conosce quel film ricorderà quell'espressione algebrica di cui si parla nel film....Ecco: di quello stiamo parlando. Quella era infatti una formula VUOTA che rappresentava il NULLA, eppure voleva significare il TUTTO, quel TUTTO che regole le nostre vite perchè definisce come e dove collocare i nostri risparmi. E nel film in questione viene evidenziato di come chi "muove i fili" del meccanismo utilizzi in gran parte i media e specialmente la tv. Quella tv che -partita e moltiplicata dai grandi media americani- ha contagiato a macchia d'olio tutto il mondo occidentale, Italia compresa. Mi riferisco alla tv che spettacolarizza la politica e l'economia in un grande polpettone pop per famiglie. Certo, va detto per verità, che rispetto agli USA da noi siamo ancora molto indietro ma il cammino è quello. La tv come macchina da guerra per convincere le persone. Ad alimentare un meccanismo che rende il mondo civile sempre più appannaggio dei Ricchi. Ma si scorgono qui e là dei piccoli fuochi. Nessuno si aspettava -ad esempio- che negli USA il candidato democratico Bernie Sanders raccogliesse tanti consensi: segno che i poveri e gli sfigati del mondo per una volta anzichè non votare perchè delusi da tutto hanno scelto di far sentire le loro voci. Esattamente come coloro che (tanti!) lungo quella strada che si vede nelle fasi finali del film inneggia all'attentatore Kyle come ad un loro eroe e rappresentante. Il film ci parla di un giovane disperato per aver perso un sacco dei suoi risparmi dando retta alle baggianate di uno show tv che spettacolarizza l'economia. Egli entra -armato- di soppiatto in uno studio televisivo e prende in ostaggio un noto conduttore minacciando di farlo esplodere se non svelerà i meccanismi di quello che si profila come il Grande Inganno. L'attentatore è sprovveduto e fa molti errori ma il suo intervento si rivelerà da applausi a scena aperta perchè da quella mente folle e sgarruppata partirà un ferocissimo attacco al sistema economico "killer". Il tutto raccontato ad un ritmo irresistibile che inchioda lo spettatore alla poltrona. Un George Clooney, come detto all'inizio, in forma smagliante, istrione fantastico. Una Julia Roberts che una volta tanto non fa danni e non è melensa. E tutti gli altri attori -dal giovane attentatore ai poliziotti- validi ed efficacissimi. Su tutto ciò si muove la mano di una Jodie Foster regista ineccepibile. Da vedere e rivedere.

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