La recensione su High Test Girls

Svizzera. In un paesino perduto tra le montagne, esiste l'area di servizio Antico Grotto (Mai Morire): chi si ferma a fare rifornimento può contare sul servizio e, in particolar modo, può trovare un po' di relax. Sei graziose ragazze svedesi, naturiste ed altruiste, si prendono cura dei passanti ospitandoli, gratuitamente, nei loro letti. Il Sindaco del paese deve rispondere alle proteste delle mogli, a cominciare dalla sua, che però lo tradisce ripetutamente con i varii "membri" del consiglio. La necessità, da parte del Comune, di trovare un posto nel quale fare esercitare la banda musicale impone però di chiedere ospitalità alle ragazze svedesi, che sapranno così riconciliarsi - a loro modo - con chi le vuole allontanare.

France Lomay (Kerstin): "Sei proprio fortunato, se vieni in camera mia te la farò vedere."

Avventore, perdente a carte: "Cosa?"

Kerstin: "La tua fortuna!"

Le svedesi super pon pon: Brigitte Lahie 

Le immagini iniziali de Le svedesi super pon pon offrono uno scenario bucolico e da cartilona, sulla falsariga del celebre cartone nipponico Heidi: sullo sfondo di montagne svizzere, dai picchi innevati, la regia finisce per puntare l'attenzione in un'area di rifornimento e ristoro ubicata in prossimità di un piccolo centro abitato. Un sottofondo musicale, stile Benny Hill, ci introduce la prima protagonista svedese mentre, totalmente arrapata, si masturba guardando le previsioni del tempo. Siamo di fronte ad un film esilarante, con una trama ridotta all'osso perché nato con intenzioni puramente evasive. La versione più soft (perché a giudicare dai salti audio deve sicuramente esisterne un'edizione hard), ferma ad 84 minuti, è comunque un tripudio di deliranti situazioni grottesche, condite con un alto tasso di nudo femminile. Si va da trasmissioni televisive buffamente interattive riservate alle sole donne (dal titolo Grossa sorpresa!), a giornalisti barbuti che vedendo le spettatrici (!) fare sesso si lasciano andare a doppi sensi per poi saltare addosso alle impiegate dietro le quinte; ancora: la TV trasmette un vecchio porno in bianco e nero che, visto in dettaglio dalle sei svedesi, suggerisce loro di modificare una cyclette, facendone il sellino ben più "ergonomico" e dando il via al momento più surreale del film quando ciascuna delle ragazze (nudissime ovviamente) salta in sella e inizia la pedalata, variando espressione facciale e, via via, la velocità, il tutto con sottofondo musicale da slapstick. Il cast è composto da stelline del cinema porno francese, nel quale risalta la bellissima Brigitte Lahaie. Preceduto dal simile Superporno girls in un college svedese (1979) è seguito da The amorous sisters (1980) e da due derivazioni a carattere hard, con diverso cast artistico, dirette da differenti registi: Calde svedesi al sole di Ibiza (Gérard Loubeau, 1981) e Sechs schwedinnen auf der Alm (Paul Grau, 1983).

Nonostante si tratti di una lunga barzelletta, il buon accompagnamento musicale e la solida regia di Erwin C. Dietrich ne fanno film da visionare, per trovare un momento di divertente ... "relax". Si tratta della penultima regia di Dietrich, produttore, sceneggiatore e regista svizzero - spentosi nel marzo del 2018 alla veneranda età di 88 anni - decisamente di spicco per l'imponente mole di pellicole sexploitation realizzate negli Anni '70. 

"Qual è il colmo per un Sindaco? Avere il pisello fuori dal comune!" (Riflessioni durante il consiglio comunale)

"Scusate il ritardo. Ho dovuto cercare un toro, per una vacca in fregola che dava in smania!" (Il macellaio, membro della seduta dopo essere arrivato in ritardo, perché intrattenuto dalla... moglie del Sindaco)