Regia di John Irvin vedi scheda film
Poveri mafiosi, si salvi chi può. Non ci fanno una gran bella figura i nostri immigrati che, secondo i più vieti stereotipi, preparano gli omicidi tra una preghiera e una spaghettata. L'esatto contrario dei montanari tutti d'un pezzo, ligi alla legge del taglione, unico segno distintivo di un decoroso e svelto poliziesco di routine, riempito di un numero impressionante di morti.
La polizia di Chicago, quando ci sono tipi pericolosi da arrestare, nativi delle montagne del Kentucky, preferisce fare ricorso al sergente Truman. Lui è di quelle parti e, anche se ormai inurbato, sa come fare, quanto a metodi e cocciutaggine. Il giorno però in cui qualcuno gli uccide il fratello più giovane, Gerald, che lavora onestamente in città pure lui, la volontà di Truman di trovare l'assassino si fa ancor più accanita. Gerald, che sapeva molte cose sui traffici di alcuni boss, è stato ucciso a bordo del proprio camioncino da un certo Joey Rossellini, giovane criminale affiancato dal coetano Lawrence, figlio di un malavitoso anche lui di origine italiana (John Isabella, che è il mandante). Truman con la moglie Jessie portano la bara del loro congiunto nel villaggio montano in cui il sergente ha parenti vari, oltre che il terzo fratello (Briar), molto attaccato al defunto. E Briar, che ha sempre trovato assurda la scelta cittadina dei suoi fratelli, decide di scendere a valle per far giustizia per conto proprio: quella per la quale Truman si adopera promuovendo indagini e cercando prove e che il montanaro invece intende compiere con i propri e sbrigativi metodi. Sia Truman che Briar, tuttavia, sono presto ricercati dai delinquenti (per proteggere il fratello, anzi, Truman ad un certo momento lo mette in cella). Liberatolo e collaborando con lui i due ritrovano David, l'aiutante negro che era con Gerald sul camioncino, poi fuggito (e nascostosi per sfuggire agli accoliti di Joey), il quale riconosce fra varie foto di manigoldi la faccia di costui. Intanto si ritrova il corpo di Lawrence, torturato e ucciso - secondo la polizia - da Briar, e che è stato invece eliminato da Joey, mentre papà Isabella, affranto, invita quest'ultimo ad eliminare Truman e Briar. Essendo quest'ultimo stato gravemente ferito, un gruppetto di parenti scende dalle montagne armatissimo per risolvere la dura vicenda. Sparatoria generale di notte in un cimitero, con l'entrata in scena anche di micidiali balestre e perfino di un grosso serpente, portato dal villaggio natìo, con duello conclusivo fra Truman e Joey: il quale, però, verrà ucciso dall'anziano John Isabella, per vendicarsi dell'assassinio del figlio.
BRAVA AD OGNI FILM RIESCE A FARSI NOTARE SEMPRE CON MOLTA DISINVOLTURA ED ELEGANZA...IL CHE E' PIUTTOSTO DIFFICILE PER ALTRE ATTRICI EMERGENTI DEL MOMENTO,CHE PRETENDONO,MA SENZA DARE AL PUBBLICO CIO DI CUI ESSO NECESSITA.
QUARTO O QUINTO FRATELLO DELLA SFORNATA MADORNALE ECLATANTE MONDIALE DEI FRATELLOZZI BALDWIN....CHE CASPITA ALMENO UNO POTEVA FARE L'ATTORE!!!!AUAUAUAU!
Il muscolare Patrick Swayze è simpatico, peccato non abbia espressioni di riserva!!!!
John Irvin ha condotto l'operazione nei limiti della convenzionalità, per una vicenda in sostanza coriacea e truce.
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