Regia di Gee Malik Linton vedi scheda film
Thriller modesto e interpretazione opaca di Keanu Reeves
Scott Galban, alias Keanu Reeves, è un tormentato detective di polizia, che ha perso il suo affezionato partner,il detective Cullen,presumibilmente ucciso, nel sottopassaggio della metro, in circostanze misteriose. Il poliziotto, da poco rimasto vedovo,inizia ad indagare per cercare di individuare il colpevole e onorare così la memoria del collega. Gli indizi,in qualche modo, lo portano ad investigare su una giovane maestra messicana,Isabel, che potrebbe aver visto qualcosa e qualcuno,durante l'omicidio.Isabel è la moglie di un soldato in forze in Iraq,alla quale capita di vivere una sorta di esperienza mistica, le sembra di scorgere nel sottopasso della metro,un uomo albino che sospeso in aria le sorride,accompagnata anche da altre visioni,non sempre piacevoli, si convince di vedere degli angeli.
Galban scoprirà presto che l'opinione che si era fatto del suo ex collega, era in realtà completamente sbagliata. Cullen era un poliziotto corrotto e forse anche uno stupratore.Tuttavia I superiori pur constatando le colpe di Cullen,non intendono proseguire nelle indagini, onde evitare di infangare l'immagine della polizia e anche per impedire, alla famiglia di Cullen di perdere la pensione.Peraltro tra Galban e la vedova Cullen,dopo le prime schermaglie,nasce una sorta di relazione. Nel frattempo Isabel,viene a sapere che il marito è morto in guerra e contemporaneamente scopre di essere incinta, ma siccome il defunto compagno era assente da più di un anno,la ragazza in buona fede, pensa ad un miracolo e come tale lo presenta agli altri. La famiglia del marito ovviamente non crede a questa sua versione "spirituale" della vicenda e allontana Isabel da casa ,ritenendola fedigrafa e indegna. La ragazza sarà costretta a tornare dai suoi genitori. Ben presto scoprirà che "gli angeli" che pensava di vedere, non sono altro che allucinazioni, frutto della sua immaginazione,prodotte a salvaguardia della sua coscienza, per rimuovere il dolore e la vergogna per le violenze subite, dal padre durante la sua infanzia e dal detective Cullen poi,della cui fine, lei è in qualche modo responsabile.
Il regista dunque svela l'arcano del giallo,inventandosi questo improbabile disturbo dissociativo, con annessa amnesia e fuga di natura psicogena,causate dal trauma infantile,risvolto ed epilogo che richiedono una forte sospensione dell'incredulità.
Qualche critico ha giustamente constatato come il film viaggi su due binari paralleli, che non sembrano riuscire a convergere,le due storie narrate, in sostanza, si sfiorano solo nel finale del film.
Thriller modesto e interpretazione opaca di Keanu Reeves
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