Regia di Ryan Coogler vedi scheda film
E' quello che si pensa, un Rocky mille rivisito e adattato per il 2017. Non è male.
A volte ci sono delle sceneggiature incasinate, complesse, arzigogolate. Non è questo il caso, questa storia è a prova di idiota (mi perdoni quel qualcuno che non l’avesse capita). Il figlio del vecchio rivale di Rocky, Apollo Creed, vuole fare il pugile come il padre e chiede a Rocky di fargli da allenatore. Punto. Contorno, una fighetta, Rocky malato (bella banalità), dei bei combattimenti (ripresi molto molto bene), varie ed eventuali, musiche tronfie (pure quella storica del primo Rocky!), qualche bella battuta. Il regista, tale Coogler, è un piccolo talento: il primo film era stato visto negli ambienti d’essai, con molte recensioni positive, e questo è il suo secondo lavoro, e vale, anzi, è uno dei motivi principali per vedere il film. Nel primo combattimento del ragazzo, cavolo, sembrava veramente di essere lì, col panico, il tempo che va via velocissimo, etc…
Il protagonista è lo sfortunato interprete della Torcia Umana nell’ultima dimenticabile versione dei Fantastici Quattro. Qua se la cava bene, staremo a vedere. Stallone è Stallone, ormai più un’icona che un attore, infatti qua ottiene una nomination agli Oscar e vince un Golden Globe. La ragazza fighetta, già vista in Selma, vale e anche qua staremo a vederla.
Il contorno, capita spesso nei film USA, è di alto o altissimo livello, hanno dei caratteristi da paura. Il film nel complesso è una specie di favoletta drammatica e scorrevole, che va via come un bicchier d’acqua. Per me arriva alla sufficienza, per critica e pubblico ancora di più, non ritenendolo come me una mezza americanata, o forse anche per quello, chissà. Al botteghino è andato bene e si parla di un seguito in un prossimo futuro.
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