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Creed - Nato per combattere

Regia di Ryan Coogler vedi scheda film

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La recensione su Creed - Nato per combattere

di alan smithee
7 stelle

Che tensione Creed...nulla di nuovo, anzi proprio il contrario, ma regia e produzione giocano abilmente, come scaltri prestigiatori, con le carte magiche ed i jolly del passato, sfruttando un effetto "amarcord" che ha la meglio sul pubblico vecchio e su quello giovane. Stallone davvero bravo:non solo spalla, ma pure lui impegnato nella sua sfida.

locandina

Creed - Nato per combattere (2015): locandina

Creed (quel banale "Nato per combattere" è un sottotitolo come minimo imbarazzante che ci potevano francamente risparmiare) è il film dei ritorni, del riavvicinamento: da quello più evidente, come l'ennesima riproposizione (seppur in chiave differente e non da protagonista) da parte di Stallone del suo personaggio chiave e simbolo (assieme a Rambo), ovvero Rocky Balboa; a quello insito nel titolo, in cui un figlio di un padre celebre che non ha mai potuto conoscere, ritrova i sentieri del genitore, condividendo la disciplina in cui il familiare si distinse in modo esemplare, trovandone altresì la morte; ma è anche, meno platealmente, ma non certo secondariamente, il film in cui il regista del poco visto ed interessante "Prossima fermata Fruitvale Station", ovvero Ryan Coogler, ritrova il suo efficace protagonista, ovvero Michael B. Jordan, che, pompato doverosamente per l'occorrenza, dà vita al un valido "figlio di cotanto padre", scalando le vette per la conquista del titolo, come fece il suo celebre genitore trent'anni prima.

Adonis Johnson nasce da una relazione semi clandestina o comunque non ufficiale, di Apollo Creed, massimo campione mondiale di pugilato negli '80 assieme e forse ancor più di Rocky, con una donna, che lo dà alla luce quando il campione è già morto e sepolto per quanto accaduto in uno dei primi film della saga. Deceduta poco dopo pure la madre, il bambino passa da un affido ad un altro, da una casa-famiglia ad un riformatorio, per ritrovarsi poi in qualche istituto di detenzione minorile, quasi sempre al centro di risse, occasioni in cui ha modo peraltro di dimostrare di essere figlio degno del proprio celebre padre. Almeno finché la vedova ricca e sola del pugile, non decide di accoglierlo nella sua agiata dimora, adottandolo. Vent'anni dopo ritroviamo pertanto un ragazzone muscolo ed aitante che, pur lavorando con un certo successo in uno studio professionistico, si prodiga con maggiore soddisfazione in incontri di boxe clandestini in locali malfamati giù in Messico.

Michael B. Jordan

Creed - Nato per combattere (2015): Michael B. Jordan

La passione per il pugilato lo anima a tal punto da lasciare lavoro e madre adottiva, pur amata, per fuggire verso la propria consacrazione, ovvero l'oblio, in caso di fallimento.

A Philadelphia i giovane, che tuttavia mantiene le generalità della madre naturale, trova modo di incontrare "lo zio" Rocky, col quale famigliarizza a tal punto da convincere il vecchio campione, (sarà dura riuscirci ma alla fine la spunterà), che di questi tempi gestisce un ristorante italiano dall'evocativo e nostalgico nome "Adriana's", ad allenarlo per arrivare a sfidare i campioni veri.

Da quel momento la partita non avrà fine, grazie alla "cura" Balboa, e a motivazioni ulteriori che derivano da sfide parallele di cui non è lecito parlare qui in questa sede per non svelare maldestramente indizi decisivi.

Creed è indubbiamente un film astuto, che gioca, al pari dell'ultimo Star Wars, ma con risultati in questo caso decisamente più concreti, convincenti e maturi, sull'effetto "amarcord", se non addirittura di riviviscenza di personaggi imbalsamati e inevitabilmente sbiaditi dal tempo che passa, e rispolverati qui in versione aggiornata ma coerentemente vintage, seguendo un effetto nostalgia in grado di assicurarsi il pubblico folto dei vecchi tempi e pure quello nuovo che non ha potuto seguirli che su supporti ad uso casalingo. 

Sylvester Stallone, Michael B. Jordan

Creed - Nato per combattere (2015): Sylvester Stallone, Michael B. Jordan

La vicenda non racconta nulla di eclatnte né tantomeno di nuovo nel presentarci una nuova escalation, resa più incalzante dalla sfida di un figlio che dapprima rinnega le orme paterne, per poi venirne inevitbilmente conquistato e motivato per la riuscita.

C'é da dire tuttavia che Stallone prima di tutto, e coloro che hanno curato la stesura del suo ruolo, sono riusciti a rendere alla perfezione e con una grande finezza un personaggio ormai un pò inflazionato ed abusato dai sequels come quello di Rocky.

La vecchiaia di un idolo, di un'icona che ha avuto il tempo e l'occasione di durare oltre ogni limite temporale umanamente auspicabile, ed ora è solo e pure decisamente imbolsito, trova le sue motivazioni e spiegazioni coerenti; trova uno Stallone motivatissimo, dal volto dolente, sciupato, ma anche vero ed irresistibile, che non sembra neppure recitare, ma piuttosto interpretare in modo scanzonato se stesso, consapevole pure lui attore e star che il tempo degli eroi muscolari e pompatissimi, quasi di gomma, sta ormai per volgere al tramonto, visto e considerato che la soglia dei settanta è imminente, e nonostante tutti i tentativi, più o meno riusciti o maldestri (vedasi l'ultimo serials-accozzaglia di eroi ingrigiti de I Mercenari) di restare a galla con gli action movies da ormai oltre un trentennio.

Sylvester Stallone, Michael B. Jordan

Creed - Nato per combattere (2015): Sylvester Stallone, Michael B. Jordan

Ma è proprio Stallone la sorpresa che salva il film, che fa perdonare alla produzione i troppi ricatti moralistici e melodrammatici che la sceneggiatura nasconde senza neppure troppe remore: e dunque le storie d'amore con le vicine di casa problematiche che fanno  i conti con propri intoppi fisico-psicologici; combattimenti che iniziano bene con una buona o almeno sufficiente dose di realismo, ma che con l'andare del tempo ed il crescere del livello del nostro protagonista, cedono alla tentazione troppo ghiotta di perdersi in dinamiche davvero eccessive, condite di ralenti ad effetto che inevitabilmente possono creare qualche perplessità e comprensibili dissensi.

Michael B. Jordan, Tessa Thompson

Creed - Nato per combattere (2015): Michael B. Jordan, Tessa Thompson

Al celebre attore italo americano la parte è valsa fino ad ora un Golden Globe meritato, ed una nomination Oscar per il miglior attore non protagonista che appare molto plausibile e coerente possa trasformarsi in una vera e propria statuetta, magari anche a suggello di una intera carriera scaltra e ben gestita, magari sin troppo calcolata, ma in fondo organizzata con grande professionalità ed intelligenza, con l'umiltà di aver presente i propri limiti, le proprie caratteristiche, ed anzi traendo da esse la forza per resistere e costuirsi una strada in un genere commerciale, senza peraltro disdegnare qualche ruolo d'eccezione, anche con registi di alta levatura.

Creed è dunque un film studiato per acchiappare il pubblico: in questo senso il film è riuscitissimo e centra appieno il proprio bersaglio, le logiche commerciali per le quali è stato concepito, usando meglio come già detto, assecondando con più costrutto e più validamente ad esempio di Star Wars, il jolly rappresentato dai vecchi personaggi che tornano a rinverdire la gloria di un passato ormai lontano come lo sono gli anni '80 rispetto ad oggi.

 

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