Regia di Blake Edwards vedi scheda film
Sempre sfiziosi i titoli di testa e la loro animazione, come alcune trovate e sequenze, ma il film sembra una ripetizione stanca di un cliche’ ormai troppo visto. Altrettanto assurdo del precedente, ma meno divertente e demenziale.
C’e’ il solito gioco di travestimenti, cambi di identità, coincidenze, in un albergo dove casualmente finiscono per alloggiare tutti. Blake Edwards ritorna quindi nel filone “commedia degli equivoci” alla Feydeau, con scambi di persona, ascensori che salgono e scendono proprio al momento giusto per non far incontrare chi si potrebbe riconoscere, porte che si aprono e si chiudono. Quindi lo arricchisce con la “commedia degli equivoci” alla Shakespeare, con travestimenti e cambi di identità. Il tutto ammantato da un’atmosfera di comicità goliardica.
Tra le poche cose degne di nota annoveriamo lo stratagemma di farsi credere morto e lasciar celebrare il proprio funerale come James Bond in “Si vive solo due volte”, e la trovata dei fuochi d’artificio finali.
Lom non è piu’ nemmeno una spalla, ormai è ridotto a poco piu’ di una apparizione, lo vediamo quasi esclusivamente consultare il suo psicanalista. L’elogio funebre che declama per Clouseau, comunque resta un gioiello di interpretazione e divertimento.
Robert Webber interpreta perfettamente il tipo di delinquente che Clouseau è in grado di catturare, poco scaltro, tendenzialmente vigliacco, contorniato da collaboratori a lui inferiori, quindi destinato a perdere.
Dyan Cannon, si distingue dalle donne che hanno affiancato l’ispettore nelle precedenti avventure perché tratteggia un personaggio piu’ battagliero che sexy.
Sellers e’ appesantito ed invecchiato, ma mantiene perfettamente la verve di un personaggio fondamentalmente stolto, pieno di presunzione e terribilmente pericoloso nei movimenti.
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