Regia di Roy Andersson vedi scheda film
Di Roy Andersson fra l'insuccesso clamoroso di Giliap (1975) e il trionfale ritorno in lungometraggio, un quarto di secolo più tardi, con Canzoni dal secondo piano (2000), poco si sa. E' noto che lavorò per la pubblicità e che di tanto in tanto pubblicò qualche cortometraggio, fra i quali spicca senz'altro Un mondo di gloria (1991), che pone le basi per la successiva epocale trilogia sull'essere un essere umano, che andrà a concludersi solamente nel 2014 con Un piccione seduto su un ramo rilfette sull'esistenza. Da non sottovalutare, fra i lavori di questo periodo 'buio' della sua carriera, anche il cortometraggio Something has happened, che per non poche ragioni anticipa Un mondo di gloria. 24 minuti di inquadrature fisse, personaggi dai volti bianchissimi e fisicamente logori, scenette a cavallo fra nonsense e humor surreale: ma non solo. In questo lavoro c'è anche una voce fuori campo che imposta la narrazione - ancora ne esiste una, qui - e bene o male il film sembra seguire uno svolgimento logico, sebbene si chiuda senza risposte precise e, per l'appunto, la trama o quanto dovrebbe rappresentarla venga spesso e volentieri interrotta da momenti logicamente avulsi, a dir poco spiazzanti e forse non adattissimi dato il tema profondamente drammatico dell'opera. Ma questo è Andersson, prendere o lasciare. Anche sceneggiatura e montaggio sono accreditati a lui; fra gli interpreti, l'unica che avrà una certa notorietà è Sandy Mansson. 6/10.
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