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The Danish Girl

Regia di Tom Hooper vedi scheda film

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La recensione su The Danish Girl

di _Rocky_
7 stelle

Il biopic su uno dei primissimi casi transgender è un'opera dai tratti toccanti all'interno di una confezione fin troppo lineare, in cui a fare la differenza sono più i personaggi che la storia, grazie soprattutto ad un Eddie Redmayne (insieme ad un'ottima Alicia Vikander) ancora in grandissima forma.

Contraddistinto da un'impronta classica e teatrale, Tom Hooper è un regista che, di per sè, non è mai riuscito a distinguersi per un proprio stile distintivo di regia, dimostrandosi però (costantemente) un eccezionale "direttore di interpreti", capace di estrarre (quasi sempre) il meglio del bagaglio tecnico dei suoi attori, che vanno dai premi oscar Colin Firth (per iL DISCORSO DEL RE) e Anne Hathaway (per LES MISERABLES) fino alla nomination per Hugh Jackman (sempre per LES MISERABLES).

Non fa eccezione THE DANISH GIRL, in cui Hooper, tenendo sempre fede al suo classicismo di fondo, punta ancora una volta sul talento degli interpreti, confezionando un'opera in cui sono i personaggi a fare la differenza, rispetto ad una regia fondamentalmente basilare.

 

Caratterizzato da uno script puramente (forse anche troppo) lineare, THE DANISH GIRL segue passo passo un percorso di trasformazione tanto graduale quanto improvviso, avente un carattere più propriamente identificativo che puramente sessuale, tenendo fede ad una uniforme cronologia, toccante (a tratti) nel contenuto, piatt(in)a nello scorrimento.

A fare la differenza, come detto, sono i personaggi, sviscerati nelle loro sfumature più intime e nascoste, esaltati da performance di assoluta classe... E a svettare non può che essere il magnifico Eddie Redmayne, autore di un'altra eccezionale prestazione (giustamente riconosciuta in nomination), meno fisica e più psicologica rispetto al suo recente oscar di LA TEORIA DEL TUTTO ma sempre profonda e incisiva; senza però tralasciare l'ottima e sorprendente Alicia Wikander, in piena rampa di lancio con tanto di Oscar appena incassato (sebbene il mio personalissimo voto continui ad andare alla Jennifer Jason Leigh di HATEFUL EIGHT).

 

Con un'intensità maggiore si potevano (anche) raggiungere livelli di assoluta eccellenza ma il risultato resta comunque valido e di spessore... Va visto.

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