Regia di Tom Hooper vedi scheda film
72° FESTIVAL DI VENEZIA - CONCORSO - OSCAR 2016 AD ALICIA VIKANDER COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Il regista pluripremiato (con Il discorso del re e la sontuosa rivisitazione de I Miserabili) ed amante della forma Tom Hooper, ci racconta, con passione e lo stile elegante e minuzioso, da esteta che ormai gli riconosciamo come tipico ed inevitabile, la anomala storia d'amore tra due pittori di fine ottocento: Einard Wegener (in seguito Lili) e consorte Gerda, artisti innamorati che, agli inizi del 1900, intrapresero solidalmente, in seguito alla presa di coscienza di lui di sentirsi donna - sensazione nata quasi per caso in occasione della necessità di posare per un quadro della moglie,uno dei primi innovativi esperimenti medici volti a i connotati sessuali del primo.
Una operazione complessa suddivisa in due interventi separati, l'ultimo dei quali si rivelerà nella sua più drammatica tragicità, ma che servirà come tentativo pionieristico fiero e risoluto di una persona poco prima inconsapevole, per colmare un vuoto divenuto esigenza irrinunciabile.
Eddy Redmayne, fresco di premio Oscar dopo essersi "essiccato" nei panni dell'esile scienziato Hawkings, si produce in un nuovo non facile tour de force, addolcendo i suoi tratti spigolosi e trasformandosi in una lili passionale e risoluta, che non smette di amare la sua compagna, pur ricercando fermamente di andare incontro alla nuova impellente consapevolezza della propria sessualità. Meglio tuttavia, molto meglio, la prova di Alicia Vikander, perfetta nel ruolo dolente e contraddittorio della moglie/amica Gerda, compagna contrastata e nonostante tutto per tutta una vita.
Hooper edulcora e lacca come si temeva una sceneggiatura altrimenti di ferro, che tuttavia si concentra un pò troppo superficialmente sulle problematiche relative alla nuova straordinaria presa di coscienza legata alla "nuova" sessualità: una consapevolezza che nel contesto della trama appare troppo artificiosa e meccanica per venire accettata come plausibile.
Ma si sa, il regista appare irresistibilmente attratto da svolazzi e ninnoli che annacquano sin troppo la sostanza, finendo intrappolato il film nelle maglie di una rappresentazione manierata che farà (pure lei come Hawkings) impazzire l'Accademy e tutti coloro che apprezzano questo stile edulcorato e lezioso.
Gran successo di pubblico qui al Lido, e discreta considerazione da parte della press, che sembra sorvoplare sulle perplessità di cui sopra.
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