Regia di Pou-Soi Cheang vedi scheda film
Love Battlefield è il quarto lungometraggio firmato da Soi Cheang; l'opera è sconosciuta al grande pubblico italiano tuttavia merita senza ombra di dubbio la visione dal momento che stiamo parlando di un prodotto prezioso da un punto di vista tecnico-stilistico, diretto da uno degli ultimi autori usciti dalla fucina hongkonghese.
Sinossi: Una giovane coppia hongkonghese è in procinto di partire per l'Europa tuttavia l'auto del partner maschile è stata rubata; lui (Eason Chan) vorrebbe denunciare il furto, lei (Niki Chow) invece è sempre più convinta a partire ma improvvisamente le cose prenderanno svolte
Con Love Battlefield Soi Chenag si conferma regista dal talento cristallino, in grado di mescolare alla perfezione innovazione ed elementi passati del cinema di Hong Kong.
I primi venti minuti si presentano come il più classico wenyi pian alla Wong Kar Wai quindi il regista racconta una relazione amorosa destinata a morire; un amore che può essere visto quasi come una malattia, tuttavia subito dopo la scomparsa dell'auto di Eason Chan il film cambia completamente registro e si trasforma in un noir di chiaro stampo hongkonghese (a tratti rievoca il modello impostato dalla Milkyway di Johnnie To) e qui Soi Cheang si dimostra un ottimo regista e grande studioso riproponendo tantissimi elementi che hanno reso grande il cinema di locale
Ricollegandoci con i possibili legami con altri noir del cinema locale, Soi Cheang in primis ha deciso di riproporre la perdità di centralità narrativa dell'indagine (tratto distintivo del cinema di To), tutto avviene per puro caso o fatalità e gli stessi attori più volte lo evidenziano durante il corso della storia.
Inoltre i nemici (la banda criminale presente nel film) sono rappresentati come esseri tremedi; a tratti sono delle vere bestie ed uccidono con estrema facilità, per loro contano solo i soldi tuttavia questi criminali sono uniti da un profondo legame. Loro sono una famiglia e farebbero di tutto per rimanere uniti, dunque ritroviamo il termine Yichi (fedeltà) al centro di tutto.
Infine Hong Kong è come sempre protagonista in tutte le sue sfacettature; dal centro fino ad arrivare ai quartieri più periferichi inoltre la città è sorvegliata dalla polizia tuttavia le forze dell' ordine sono inefficienti, cadono come birilli e non sono in grado di controllare la criminalità. Dunque troviamo un Soi Cheang quasi "politico" e propone un'osservazione più volte presentata dal già citato To.
Ottimala regia, sono davvero numerosi gli spunti d'interesse proposti dal regista, tra cui:
-) Il pimo spezzone del film (quando il regista spinge sul pulsante del melò) si conclude con una scena tecnicamente squisita e caratterizzata da un'intesità drammatica elevata; mi sto riferendo alla sequenza in cui Eason Chan si accorge della scomparsa del suo mezzo e del conseguente litigio con la sua fidanzata, Soi Cheang ci propone l'elemeto di "rottura" della storia d'amore con un rallenty enfatico unito ad un movimento di macchina estensivo (all'indietro) che simboleggia la fine dell'amore tra i due.
-) Il primo gunfight ricorda moltissimo la sparatoria "immobile" di The Mission (//www.filmtv.it/film/27958/the-mission/recensioni/819470/#rfr:none) del maestro To, dunque ritroviamo un conflitto a fuoco caratterizzato dall'eleganza e da movenze in perfetta simbiosi dei protagonisti che sembrano quasi delle marionette in mano al regista.
-) Il montaggio è alquanto particolare inoltre Soi Cheng propone più volte in prolessi dei brevi flash di scene di crimini prima dell'inizio o conclusione della sparatoria, veramente una trovata geniale.
-) Si segnala anche l'uitlizzo, per breve tempo, della macchina a mano in particolare modo quando Eason Chan cerca di sfuggire dai criminali.
-) Il regista propone anche improvvise esplosioni di violenza da far invidia a Kitano infine concludo il discorso regia evidenziando una serie di carrelate piacevoli, in particolare modo sul luogo dove la coppia si è conosciuta (sempre per puro caso).
Per quanto riguarda il cast Soi Cheang pur non avendo coinvolto volti di primo piano si è circondato ugualmente di soggetti molto bravi: Eason Chan ha offerto una grande prova tuttavia in patria è famosissimo non tanto per la sua bravura nel recitare ma per come canta infatti è considerato come il terzo "dio della canzone" di Hong Kong (i primi due sono Samuel Hui e Jacky Cheung); infine molto valide le prove di Niki Chow, Wang Zhiwen (il leader dei "cattivi") e Qin Hailu (la moglie del leader).
Il cinema hongkonghese non è per nulla morto e Love Battlefield attesta ancora una volta come ad Hong Kong sia ancora possibile ideare cinema spiazzante e innovativo.
Da vedere assolutamente
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