Regia di David Lynch vedi scheda film
A Lumberton, nella provincia americana, il giovane e curioso Jeffrey, con l’aiuto della figlia del commissario locale, dopo aver ritrovato un orecchio in un campo, indaga privatamente scoprendo un torbido giro di prostituzione, perversione e violenza… Uno dei film più lineari tra quelli di David Lynch, che come in altri classici della sua filmografia (“The elephant man” e “Una storia vera”) concentra il suo straordinario talento visionario sulle vicende, i personaggi ed il modo di veicolarli. Gli incubi lynchiani si confermano quelli della provincia americana, di una provincia torbida ed ipocrita (che stavolta, oltre agli scheletri, negli armadi ci mette anche i personaggi), una provincia lontanissima dagli Stati Uniti del sogno americano, dall’America dei non-luoghi metropolitani, tanto da non farla sembrare lo stesso Paese raccontato da Scorsese, Nolan o Spike Lee. Cast di grande rilievo, tutto decisamente all’altezza: da Isabella Rossellini a Denis Hopper, da Laura Dern al feticcio Kyle MacLachlan. Film criptico quanto basta. Uno dei migliori del maestro David Lynch. <
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