Regia di David Lynch vedi scheda film
E' un film che mette alla prova lo spettatore, secondo me, almeno per alcuni motivi: la presenza di più registri molto diversi tra loro (commedia giovanile, horror, thriller...), alcune sequenze violente e sgradevoli, certi momenti più vicini all'incubo che alla realtà e non del tutto spiegati (si pensi ai morti in appartamento alla fine). Tecnicamente, secondo me, è girato bene, anche se non è ai livelli di opere successive del regista, come "Mulholland drive".
Il protagonista è un personaggio ambiguo. Non si capisce se sia mosso dal desiderio di aiutare o da una curiosità sicuramente morbosa ed eccessiva. Gli chiede la ragazza: sei un detective o un pervertito? - Io lo so, tu devi scoprirlo. E' anche ambiguo il rapporto che instaura con la cantante, e lo sono i suoi cedimenti al sadomaso.
In generale, il film può essere visto come una progressiva discesa all'inferno, con uscita improvvisa finale. Partendo dall'orecchio mozzato, è come quando si alzano certe grosse pietre e le serpi che vi si nascondevano cominciano ad agitarsi e a morsicare all'impazzata. Il personaggio di Dennis Hopper è un malvagio e un pervertito senza nulla di buono, praticamente una figura diabolica, torturatore, che distrugge tutti coloro con cui viene a contatto, compresi i suoi tirapiedi. Di positivo in tutto questo c'è secondo me l'idea che bisogna aver coraggio di soperchiare il verminaio e di intervenire, perché il male si nutre di omertà e di inerzia. Dall'altra ho qualche dubbio sulla sgradevolezza di certe scene, su certe idee come il morto (o non lo è?) in piedi, e sulle motivazioni e i sentimenti del ragazzo.
Mi è piaciuta l'ambientazione lugubra e sinistra di quel palazzo, specie le scale e i corridoi. Quanto alla musica, ci sono alcune belle canzoni degli anni '50 (in netto contrasto col film, però), genere per cui Lynch deve avere una vera passione.
PS: In italiano si perde il doppio senso del pettirosso, che in inglese si dice "bluebird".
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