Louise e Kasper, una coppia di danesi, vivono in una villa isolata nel mezzo della foresta, lontani dalla vita moderna, dalla tecnologia e dall'elettricità. Il più grande sogno della donna è di diventare madre ma lei non può avere figli. Per disperazione, Louise decide di stringere un patto con la cameriera rumena Elena, che si offre di far da madre surrogata in cambio di una grande somma di denaro. La vita che cresce nel suo grembo, però, prende forma troppa velocemente e come una forza malefica si insinua nelle esistenze altrui. Paranoia e orrore circonderanno l'inevitabile nascita.
Come succederà con "Border", con "Shelley" Alì Abbasi usa i corpi come incubatori del male di vivere. Facendo della loro trasformazione la metafora di un mondo che fatica ad accettare un diverso. Ma in comune hanno solo l'interessante spunto concettuale, perché il film si affloscia nel suo voler essere un horror chiuso nella sua cupa ambientazione.
Un buon horror che si lascia vedere,ma non faccio paragoni con Rosemary Baby....semplicemente perche' e' di un'altro pianeta...
brave comunque le due protagoniste...
Il regista Ali Abbasi mischia gli ingredienti furbescamente: un pò Polansky, un pò Von Trier e tanta... tanta inquietudine...
La natura incontaminata all'esterno ed il male dentro di Noi....
Temi abusati...triti e ritriti... ma ne esce fuori un 'prodotto' riuscito.
C'è del marcio in Danimarca...per un film che cita il Polanski di Rosmery's baby, sembra l'Anthicrist di Von Trier e finisce come il The Grudge di Shimizu, proiettando la oscura nemesi di parti mancati sull'infausto destino degli abitanti del luogo che hanno stretto l'immondo patto di una maternità surrogata.
Assunta da una coppia di coniugi danesi che abitano in una baita isolata senza acqua corrente nè elettricità, la giovane governante rumena Elena accetta di fare da madre surrogata per il figlio che i due non sono ancora riusciti ad avere. La gravidanza però diviene più complicata del previsto e la ragazza comincia ad essere afflitta da un incomprensibile deperimento… leggi tutto
Una ragazza rumena che svolge compiti da colf presso una coppia di coniugi danesi, in una residenza fuori dal contesto urbano, accetta di diventare una madre surrogata. La donna danese non può avere più figli dopo una gestazione travagliata in cui ha perso sia il bambino, oltre all'asportazione dell'utero.
Sembrerebbe una rilettura del Rosemary's baby polanskiano, però a… leggi tutto
La natura è la protagonista indiscussa di questo ‘Shelley’ che potrà risultare un coacervo citazionistico, come hanno ben evidenziato altri recensori, ma che affascina per quel trip malato che si insinua lentamente progredendo in un crescendo fino alla manifestazione del male sotto così deboli (ma solo apparentemente) spoglie.
Una famiglia composta da…
Assunta da una coppia di coniugi danesi che abitano in una baita isolata senza acqua corrente nè elettricità, la giovane governante rumena Elena accetta di fare da madre surrogata per il figlio che i due non sono ancora riusciti ad avere. La gravidanza però diviene più complicata del previsto e la ragazza comincia ad essere afflitta da un incomprensibile deperimento…
Una ragazza rumena che svolge compiti da colf presso una coppia di coniugi danesi, in una residenza fuori dal contesto urbano, accetta di diventare una madre surrogata. La donna danese non può avere più figli dopo una gestazione travagliata in cui ha perso sia il bambino, oltre all'asportazione dell'utero.
Sembrerebbe una rilettura del Rosemary's baby polanskiano, però a…
Finalmente un ottimo horror...che vien dalla Danimarca.
Louise e Kasper sono una coppia di coniugi che vive da qualche tempo in una casa isolata nelle campagne danesi. Per una scelta di vita semplice e spartana, si sono privati di qualsiasi tipo di comodità: acqua, elettricità, telefoni cellulari, computer e tv sono banditi dalla loro quotidianità. I due provvedono a loro…
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Commenti (4) vedi tutti
Come succederà con "Border", con "Shelley" Alì Abbasi usa i corpi come incubatori del male di vivere. Facendo della loro trasformazione la metafora di un mondo che fatica ad accettare un diverso. Ma in comune hanno solo l'interessante spunto concettuale, perché il film si affloscia nel suo voler essere un horror chiuso nella sua cupa ambientazione.
commento di Peppe ComuneUn buon horror che si lascia vedere,ma non faccio paragoni con Rosemary Baby....semplicemente perche' e' di un'altro pianeta... brave comunque le due protagoniste...
commento di ezioIl regista Ali Abbasi mischia gli ingredienti furbescamente: un pò Polansky, un pò Von Trier e tanta... tanta inquietudine... La natura incontaminata all'esterno ed il male dentro di Noi.... Temi abusati...triti e ritriti... ma ne esce fuori un 'prodotto' riuscito.
leggi la recensione completa di starbookC'è del marcio in Danimarca...per un film che cita il Polanski di Rosmery's baby, sembra l'Anthicrist di Von Trier e finisce come il The Grudge di Shimizu, proiettando la oscura nemesi di parti mancati sull'infausto destino degli abitanti del luogo che hanno stretto l'immondo patto di una maternità surrogata.
leggi la recensione completa di maurizio73