Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
Una giovane vedova viene accolta in casa dai genitori del defunto marito. Se il padre la tratta con il massimo riguardo, la madre non la vede invece di buon occhio. La situazione si risolverà solo quando la ragazza sarà pronta per intraprendere una nuova relazione.
Tratto da un dramma teatrale di Renato Simoni con una sceneggiatura di Tommaso Fabbri (Tomaso Smith), La vedova è un film atipico per la produzione di Goffredo Alessandrini in anni durante i quali il regista si dedicava esclusivamente a opere intrise di retorica fascista (Luciano Serra, pilota è certamente il titolo maggiormente noto), ma realizzato comunque con la dovuta cura e mezzi più che sufficienti. Si tratta di una storia parecchio datata, già nel copione originale risalente alla seconda metà dell’Ottocento, e quindi sostanzialmente avulsa dalla realtà contemporanea; una vicenda che, pur non difettando di azione, punta principalmente sul versante psicologico e sull’introspezione dei personaggi. Se i contenuti possono apparire, specie oggi, poco avvincenti, sul piano della recitazione non c’è in alcun modo di che lamentarsi: compaiono infatti in scena fra gli altri Ruggero Ruggeri, Isa Pola, Leonardo Cortese, Osvaldo Valenti, Emma Gramatica, Cesco Baseggio e Anna Capodaglio (cioè Anna Gramatica). Nello stesso 1939 Alessandrini usciva in sala anche con Abuna Messias, pellicola inneggiante al colonialismo ducesco in terra africana. 4/10.
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