Regia di Philippe Faucon vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2015 - QUINZAINE DES REALISATEURS
FATIMA rientra nel gruppo di quei gioielli che ogni anno la QUINZAINE DES REALISATEURS di Cannes riesce a far suoi in nome dell’amore per il cinema e l’indipendenza che, a differenza del Concorso principale, rende le sue scelte rigorose e dirette verso l’ottimo cinema, indipendentemente da nomi altisonanti di registi-abbonati alla sezione principale.
Il film francese di Philippe Faucon, alla sua terza regia, si trasforma in un intenso confronto generazionale che tuttavia trova il suo sbocco più naturale nella scrittura, unilaterale e quasi in forma di diario, che la generazione più matura, nelle sembianze di una madre, intraprende per cercare un colloquio e un contatto con le due figlie che alleva e cresce da sola, con grandi e faticosi sacrifici.
Fatima infatti è una donna matura di origine algerina, immigrata in Francia da anni, separata con due figlie giovani, integrata ma ancora in difficoltà ad esprimersi e comprendere appieno la lingua straniera in cui è costretta ad comunicare.
Le figlie sono perfettamente in linea con i ritmi della società occidentale che le ospita e le ha viste nascere, mentre la madre fatica ad integrarsi. Pur tuttavia per sopperire alle spese necessarie per farle studiare e non far mancar loro nulla, Fatima è costretta a districarsi tra due o tre lavori anche pesanti che le riempiono le giornate. Ciò nonostante la donna trova nella scrittura, quella araba originaria dei propri natali, lo strumento per aprirsi con le due valide ma toste figlie, quando il dialogo, la conversazione, non basta più per trovare un’intesa che accosti due mondi, due culture, davvero molto o troppo distanti.
Un bel film toccante ed intenso, una piccola gemma in più che ogni anno la Quinzaine è in grado di regalare al suo pubblico, sfruttando la lungimiranza e l’indipendenza dei suoi selezionatori che la fanno divenire una delle rassegne più interessanti nell’ambito del più importante festival del mondo.
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