Regia di Christian Vincent vedi scheda film
Film intenso e struggente.
Il maturo presidente di una corte d'assise penale,"Racine"noto per la sua durezza e intransigenza,durante un processo per infanticidio, riconosce tra i membri della giuria popolare,una donna speciale,di cui si era invaghito tempo prima.E' il medico che durante una sua degenza in ospedale,lo aveva curato e assistito amorevolmente.All'epoca era rimasto folgorato dalla sua tenerezza e dal suo sguardo compassionevole.Rivedendola se ne scopre ancora innamorato,irritualmente decide di incontrarla fuori dal tribunale,si dichiara e dopo qualche iniziale perplessità e incertezza,ne viene in qualche modo ricambiato.Questa è la sinossi, nuda e cruda, ma la storia è molto di più.
E' un film sull'amore, sulla forza dell'amore,il protagonista,è un uomo rigido,schematico,un uomo di giustizia tutto d'un pezzo,inflessibile,imperturbabile e solenne, “giusto” ,"la verità è altra cosa e non ci compete", afferma egli stesso,tuttavia questo nuovo afflato, modificherà il suo atteggiamento e la sua visione del mondo.Il processo avrà un epilogo imprevedibile e clamoroso, proprio in virtù di questo rocambolesco rovesciamento dei suoi valori e del suo punto di vista.
Ottima la sceneggiatura, ma superba anche l'interpretazione di Fabrice Luchini che da spessore al suo personaggio.
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