Regia di Sam Taylor vedi scheda film
Norma Besant (Mary Pickford) è una ragazza appartenente ad una famiglia benestante del Sud degli Stati Uniti che si innamora di Jeffrey (Johnny Mack Brown) ma il padre (John St. Polis) non è d'accordo per il fatto che lui è di umili origini e la preferirebbe accasata con Stan (Matt Moore): la ragazza, in apparenza superficiale, non ci sta e sfocia tutto in tragedia.
'Coquette' è tratto dal testo teatrale di George Abbott e Ann Preston Bridgers e verte su tematiche, da quel che ho letto, molto in voga all'epoca (1929), incentrate su contrastate storie d'amore interclassiste ambientate nel profondo Sud degli USA e purtroppo soffre incredibilmente della sua origine letteraria: il regista Sam Taylor non riesce a dar né ritmo né brio alla storia, inscenata in prevalenza in interni, e la narrazione è stantia fin dalle prime battute di dialogo, con attori che, pur a loro agio con il sonoro, nato da lì a poco, spesso rimangono impalati ad attendere di proferire le proprie battute, generando una sensazione di sostanziale improvvisazione.
Il film fu più che altro un tentativo di lanciare la superstar Mary Pickford - cofondatrice tanto dalla United Artists, con Charlie Chaplin, D.W. Griffith e Douglas Fairbanks, quanto dell'Academy - nel cinema parlato, corroborandola di un Oscar, a mio avviso, una volta tanto meritato, ed infatti la pellicola fu un suo successo personale, ma la sua carriera declinò nel giro di pochi anni, con il ritiro dalle scene nel 1933, più che altro per il fatto che il pubblico non accettò il cambio di rotta nei ruoli da lei interpretati.
E' un peccato, poiché dalla manciata di film che ho avuto modo di vedere del delicato periodo di passaggio dal muto al sonoro, la Pickford mi è parsa, sia per doti vocali sia per stile di recitazione, affrancato dai canoni tipici del muto, tra le più dotate, prova ne è la sua performance (8) nel film, dove passa con disinvoltura dai toni da commedia delle scene iniziali a quelli via via più drammatici fino ad arrivare al tragico doppio finale, con la sua uscita dal Tribunale ed il suo ritorno a casa solitario che rappresenta la migliore sequenza del film, che possiede l'unico altro pregio di negare uno scontato lieto fine.
Voto: 5½ (v.o.)
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