Regia di Piero Vivarelli vedi scheda film
Una piacente vedova convoca un amico, professore di filosofia, per dare ripetizioni alle due figliole della donna. Le ragazze sono naturalmente disinibite e provocanti, di modo che il professorino se la spasserà con tutte e tre - e nemmeno una per volta.
Il declino artistico di Piero Vivarelli, paroliere di Celentano (24mila baci) e regista di musicarelli e altri prodottini commerciali negli anni Sessanta, è transitato anche per questo Provocazione, sua penultima regia, pellicola softcore stantia, senza idee, francamente poco interessante anche dal punto di vista puramente voyeuristico. La morbosità di partenza della trama (una madre e due figliastre si concedono contemporaneamente allo stesso uomo) viene presto azzerata dalla fattura dozzinale del lavoro e da uno svolgimento che rasenta l'inconsistenza del porno; frequenti i nudi e i dettagli di organi sessuali, per quanto non compaiano mai sequenze di sesso esplicito. Che esistano e siano state tagliate per una versione 'censurata' (ma compaiano in una versione per il circuito hard, come era uso all'epoca) sembra improbabile, eppure la presenza di Moana Pozzi nel ruolo di protagonista potrebbe essere indicativa proprio di tale escamotage; al suo fianco ci sono Marino Masè e due attrici già note nel campo del soft-porno (erotico spinto?): Petra Scharbach e Hula. La colonna sonora - effettivamente bruttarella - è firmata dal bluesman Roberto Ciotti, lo stesso che l'anno seguente scriverà le musiche per Marrakech Express di Salvatores. 1/10.
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