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Il Vangelo secondo Matteo

Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film

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La recensione su Il Vangelo secondo Matteo

di steno79
10 stelle

Il film è un adattamento fedelissimo del testo evangelico di Matteo: Pasolini volle fare un film sulla vita di Cristo diverso da tutti gli altri, scelse uno stile "poveristico" di derivazione neorealista con attori presi dalla strada e una elaborazione scenografica originale che ricrea la Palestina nell'Italia del Sud, a Matera e dintorni. Le immagini sono spesso ispirate alla tradizione figurativa medievale, in particolare del Trecento e del Quattrocento, la scelta della colonna sonora è assai suggestiva, con musiche che vanno dalla "Missa Luba" congolese (con forte riferimento alla povertà del Terzo mondo) agli spiritual della cantante di colore Odetta con "Sometimes I feel like a motherless child", fino alla Passione di san Matteo di Bach e al Prokofiev dell'Alexander Nevsky. Si può parlare di un approccio eclettico, di un richiamo alla natura rivoluzionaria e combattiva della figura del Cristo, di un rispetto assoluto per il testo d'origine, pur privilegiando soprattutto la natura umana, piuttosto che quella divina, del protagonista del Nuovo Testamento. A mio parere, il film funziona molto bene ancora oggi: le scelte registiche di Pasolini sono più meditate e consapevoli rispetto ai lungometraggi precedenti (e sappiamo che Accattone fu un esordio folgorante), con un efficace utilizzo della macchina a mano in scene come quella della Strage degli innocenti, oppure un approccio più documentaristico e da "cinema-verità" nelle scene del Processo davanti a Pilato, riprese in campo lungo. Gli attori non professionisti riducono al minimo la drammatizzazione e risultano in genere spontanei e naturali; il protagonista Irazoqui è doppiato con grande talento da Enrico Maria Salerno, e l'unica scelta a mio parere un pò discutibile di casting è l'aver inserito come Madonna anziana la propria madre, perchè sbilancia un pò troppo l'opera su un versante autobiografico non del tutto chiarito (dunque Pasolini, pur essendo un non-credente, si identificava in qualche modo con la figura del Cristo?) Comunque, si tratta del frutto di un talento registico ormai maturo, con molte pagine di grande cinema che emanano una potente suggestione, e uno dei film di carattere religioso più interessanti, lontano dall'agiografia e dalle convenzioni di tanti colossi hollywoodiani di minor valore.

VOTO 10/10 

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