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Vamos a matar compañeros

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Vamos a matar compañeros

di mm40
6 stelle

Un altro dei bei western diretti da Corbucci, uno dei maggiori autori italiani del genere, già rivelatosi qualche anno prima (1966) con Django. E, come lì, torna ad essere protagonista Franco Nero, in questo Vamos a matar companeros, affiancato da Thomas Milian e Fernando Rey per formare un trio fra i più memorabili della modesta, ma non disprezzabile storia dello spaghetti western. Lo scemo (Milian), il colto (Rey) e nel mezzo il furbo (Nero), elemento che unisce i due universi apparentemente inconciliabili degli altri due - anche se essenzialmente entrambi lottano per gli stessi motivi, cioè la libertà del popolo messicano. Nel cast ci sono anche Jack Palance, Karin Schubert e la bella Iris Berben, rivoluzionaria di ferro che infine cede ai sentimenti; musiche degne di nota di Ennio Morricone, che evidentemente in quegli anni nel genere si trovava a proprio agio. Al di là di qualche piccola debolezza nella storia (es. Nero cerca Rey seguendo una scia di piccole tartarughe, arriva un bambino e gli chiede perchè; Nero: perchè il professore - Rey - sta seminando tracce come nella favola di Pollicino. Ecco, questo è didascalismo del tutto superfluo), la sceneggiatura di Sergio Corbucci, Massimo De Rita, Dino Maiuri e Fritz Ebert si mantiene fresca per le due ore e qualche minuto di durata della pellicola, suddividendosi nettamente in due fasi: nella prima ora il trio si compone, nella seconda passa all'azione. E nel finale c'è anche la morale, per quanto scontata, che parla di umanità e solidarietà, criticando l'avidità che è stata in sostanza il motore di tutta la vicenda. Non mancano poi i topos e le 'scene madri', i momenti memorabili: Milian torturato dal solletico di un ratto, il grifone, l'uomo dalla mano di legno e così via. Divertente e ben congegnata epopea western, con qualche piccola ingenuità sopportabilissima. 6,5/10.

Sulla trama

Due messicani e uno svedese nel vecchio west, uniti con la forza e con la necessità di trovare una cassaforte di cui solo uno dei tre (ostaggio degli altri due) conosce la combinazione. Nel mentre, imperversa la rivoluzione dei peones...

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