Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Una rivoluzione messicana che profuma tanto dell'Italia di quel periodo.Quell'ultima frase pronunciata da Franco Nero in quell'enigmatico finale che sembra quasi un incitamento a qualcosa d'altro che non sia la normale dialettica democratica.Ed è strano in questo senso fare un parallelo tra il lavoro di Corbucci in questo film comunque filtrato sempre da un'ironia beffarda e sbracata e le opere di quel periodo dello stesso genere come Quien sabe?(il capostipite del genere rivoluzionario messicano) o come le opere di Sollima.E'strano perchè in genere non si ritiene un regista come Corbucci così attento alle interpretazioni politiche che potevano essere date a questa pellicola che all'epoca incassò moltissimo.E se fosse tutto un equivoco?E se Corbucci(che con la cinepresa ci sa davvero fare) volesse solo narrare la storia di alcuni furfanti interessati solo la contenuto di una cassaforte?E' anche evidente che Corbucci conosce a menadito il western all'italiana da Leone a tutto lo spaghetti western,cita i grandi esponenti del genere con intelligenza e usa magnificamente il cast a sua disposizione:Tomas Milian con basco alla Che Guevara è un'ideale evoluzione dell'eroe sdrucito narrato da Sollima in due film(il Cuchillo idolo dell'estrema sinistra nei film La resa dei conti e Corri uomo corri,ma anche in Faccia a faccia il personaggio di Milian gli assomiglia molto),Franco Nero pur proveniendo da Django ,qui impersona uno svedese trafficante d'armi che ricorda molto da vicino il personaggio dellì'americano in Quien sabe?,Fernando Rey con il suo rifiuto della violenza è la faccia colta della rivoluzione,mentre Jack Palance è letteralmente debordante in un personaggio di follia assoluta.La sceneggiatura è ricchissima di avvenimenti e talmente infarcita di colpi di scena che quasi si perde il filo del discorso.L'impressione che ne ho ricavato è sicuramente buona soprattutto per la capacità registica di Corbucci,un po'meno per la coerenza dell'insieme.E poi quel finale con lo svedese che si lancia contro l'esercito regolare...sarà stato tutto un malinteso oppure era un reale incitamento alla rivoluzione?O vista la sproporzione delle forze in campo(i rivoluzionari sono ben pochi rispetto all'esercito regolare che si avvicina minaccioso forte di una schiacciante superiorità numerica) è da interpretarsi un grido di dolore per l'impossibilità di attuare l'ideale rivoluzionario?
regia molto viva
non male
eccellente
bravo
smisurato
boh
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta