Regia di Faye Jackson vedi scheda film
Ecco un film veramente strano: voglio dire, abbiamo visto vampiri dall'antico fascino europeo, dandies più o meno sanguinari, oppure veri e propri mostri tutti zanne, e, infine, decadenza della decadenza, ragazzetti dlle superiori che hanno più l'aria di dover prendere qualche ripetizione di latino che di terrorizzare le notti di ignari concittadini.
Ma si sa, spesso quello che viene dall'est Europa contiene una sotttile linea di follia.
La sinosssi del film la potete leggere sora, e quindi non ve la sto a ripetere: volevo solo portare l'attenzione sui dettagli, che sono poi l'elemento che dà gusto (è il caso di dirlo) al film, visto che la trama è quantomeno esile. Ad esempio, l'acre umorismo sull'Italia di Vlad, studente di medicina fallito in quanto troppo impressionabile per operare - e questo durante il film gli creerà non pochi grattacapi - e dei suoi concittadini, come nel dialogo tra di lui e il suo amico poliziotto ("L'Italia è bellissima: Milano, Roma, Venezia, dovresti andarci" "Non credo proprio, non mi interessa" "Ma non ci sei mai stato, che ne sai?" "So che è piena di rumeni"); i piccoli tic che caratterizzano i personaggi, come quello di fregarsi in modo compulsivo le sigarette, oppure il fatto che questi strigoi (che, come avrete intuito, sono una versione rumeno moldava dei vampiri), certo, succhiano il sangue, ma con una certa discrezione, e invece di lasciare due eleganti forellini sul collo, come ai bei vecchi tempi, o squarciare le vittime come quarti di manzo, lasciano dei bubboni vagamente infetti che non possono non ricordare dei brufoli; ma soprattutto, lividi e gonfi, hanno una fame insaziabile: non del nobile liquido che ci scorre nelle vene, ma di cibo!! Mangiano letteralmente come porci! Ecco, gran parte del fascino di questo film, che di certo non è un capolavoro, e nemmeno,probabilmente, un "bel" film, sta in queste grossolane ma divertenti variazioni sul tema, nella sua mancanza di glam, di fascino. Una scelta portata così all'estremo da sfiorare il surreale (volontario? Involontario? Ai critici l'ardua sentenza. Il pubblico mi pare che abbia risposto con convinzione facendo totalizzare al film penso 5 euro di incasso).
Un altro protagonista assoluto del film è il piccolo paese di Podoleni in Romania, dove è stato girato il fim, con i suoi cieli bassi e densi di nuvole plumbee, con i giardinetti recintati alla bell'e meglio in cui vampiri, assassini, investigatori si aggirano con fatalistica noncuranza, la sigretta tra le labbra. Ho letto da qualche parte che i personaggi si muovono come in uno stato di trance: beh, secondo me non è proprio vero. Si muovono come ci muoveremmo noi (o almeno io) tra quelle carcasse di auto rugginose, per quelle strade fangose. Insomma, per non tirarla troppo per le lunghe, chi si è sciroppato "Satantango" (che pure si svolge in Ungheria) non avrà difficoltà a farsi un'idea della location; tra l'altro, per bizzarro che possa sembrare, il primo film che "Strigoi" mi ha fatto venire in mente è proprio quel delirio di Béla Tarr.
A voler interpretare il fim in chiave politica, certi dettagli non possono essere casuali: l'omicidio iniziale non può non far pensare all'uccisione di Ceausescu e di sua moglie, così come tutta la crime story affonda le sue radici nella collettivizzazione delle terre voluta dal governo comunista dopo la guerra e sulle conseguenze dell'improvviso crollo del regime. Ma io non perderei troppo tempo in questo tipo di analisi: come ogni film veramente politico, anche questo non ha bisogno di essere un film politico.
Ma veniamo ora alla scelta geniale, alla trovata che, nella sua totale follia mi ha conquistato: dunque, questa è una produzione inglese, ma è girata interamente in Romania e il cast è composto da attori rumeni. Ora, cosa ti fa quel genio o quell'incosciente della regista? Ti fa recitare tutti gli attori in inglese!! Controllate le labbra: non sono doppiati, recitano veramente in inglese, in un inglese ovviamete assurdo. Quindi abbiamo una storia di vampiri, anzi, nemmeno di vampiri, ma di strigoi, che sono una variante molto locale dei vampiri, ambientata in un posto dimenticato da Dio in Romania, dove tutti, vecchi e giovani, vivi e morti parlano in inglese. Questo è un capolavoro dell'assurdo, e naturalmente rende un doppiaggio completamente inutile. A voler fare un paradosso, si potrebbe dire che è un film senza lingua originale. Cara Faye Jackson, non so se tu l'abbia fatto perchè sei pazza, perchè non avevi soldi per il doppiaggio, perchè non capivi il rumeno e non volevi un interprete tra i piedi o per precisa scelta poetica, ma questo fatto impone aal film un twist veramente surreale, non comune, strano.
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