Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Film sopravvalutato, come il suo regista del resto. Un concentrato di luoghi comuni. Personaggi stereotipati e situazioni gia' viste, con scene di facile e patetica commozione. Pasolini centra davvero poco. Voto 4
Ostia, anni 90'. Cesare (Luca Marinelli) e Vittorio (Alessandro Borghi) sono due amici d'infanzia che vivono di rapine, spaccio e trip allucinogeni. Vittorio conosce una ragazza e decide di cambiare vita. Cerca di coinvolgere anche l'amico del cuore, ma Inutilmente. Terzo film del regista di culto Claudio Caligari, dopo il suo innovativo e interessantissimo esordio nel 1983 con AMORE TOSSICO, film-verita' interpretato da veri tossicodipendenti, con chiarissimi riferimenti al maestro Pasolini, anche se debitore di Ulrich Edel e del suo CHRISTIANA F. Nel 1998 sara' la volta del noir L'ODORE DELLA NOTTE, questa volta interpretato da professionisti, quali Valerio Mastrandrea e Marco Giallini. NON ESSERE CATTIVO rappresenta il suo canto del cigno, infatti Caligari era gia' gravemente malato durante la lavorazione e' verra' a mancare poco dopo la conclusione delle riprese. Di nuovo una storia di degrado, droga ed emarginazione, tutti temi che il regista affrontava anche nei suoi documentari di impegno sociale e civile negli anni 70', lui stesso affermo' che non entro' nelle BR solo per amore del cinema. Andro' controcorrente, ma purtroppo questo suo ultimo lavoro non e' assolutamente all'altezza del suo esordio, ne tantomeno del suo secondo film, che non ho trovato particolarmente eccezionale, anche se visionato parecchi anni fa. NON ESSERE CATTIVO non mostra assolutamente nulla di nuovo, se non le solite situazioni di disagio sociale raccontate senza nerbo e coinvolgimento, con due attori che saranno anche bravi, non discuto, ma che si esibiscono in interpretazioni spesso sopra le righe e, perdonatemi, poco credibili. Luca Marinelli ad esempio l'ho preferito quando interpretava il ruolo dell'ingenuo e coltissimo portiere d'albergo in TUTTI I SANTI GIORNI di Virzi'. Inoltre mi sembra abbastanza fuori luogo dover coinvolgere Pier Paolo Pasolini in questo film. Non basta certo ambientare un film a Ostia, parlare il romanesco e mettere in piedi una trama con dei "ragazzi di vita" per dover scomodare il poeta friulano. Forse la colpa e' mia che mi aspetto di vedere pellicole, quando si parla di Pasolini, che ricordino ACCATTONE, MAMMA ROMA o anche LA COMMARE SECCA e UNA VITA VIOLENTA. I tempi sono cambiati, non siamo piu' negli anni 60' e forse sono io che mi devo adeguare, non posso certo pretendere che facciano resuscitare Franco Citti e Anna Magnani. Ma purtroppo il mio voto finale non puo' che essere negativo.
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