Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Terza e ultima pellicola di Claudio Caligari, nel segno di Pasolini e Scorsese. Quasi del tutto assente l'ironia che contraddistingueva il suo miglior film: Amore tossico.
Martin(o) Scorsese non ha risposto all’invito del produttore esecutivo Valerio Mastandrea di sostenere NON ESSERE CATTIVO. Ha dovuto ripiegare sui fratelli Leone, su Pietro Valsecchi…Non c’è niente di cui vergognarsi, lo diceva anche Pasolini che “un film per esistere, per essere una realtà artistica e sociale, ha fin dal primo momento l’assoluto bisogno del finanziamento di un produttore…”. Claudio Caligari, scomparso al termine delle riprese, ha girato solo tre film perché non voleva scendere a compromessi con l’industria. Lo ha fatto per la sua ultima opera. Non memorabile, come è stata dipinta dai media “veneziani” sull’onda emotiva della sua morte.
NON ESSERE CATTIVO è soltanto un film dignitoso, fatto senz’altro col cuore e con numerose citazioni. In primis l’apertura omaggio ad AMORE TOSSICO (ancora fresco e sincero), il Cesare protagonista di quella pellicola è il nome del personaggio interpretato da Luca Marinelli, e il Vittorio dell’ottimo Alessandro Borghi un omaggio al Vittorio Cataldi detto Accattone del nume Pasolini. Quest’ultimo ritorna spesso nel racconto di questi ragazzi di vita ostiensi degli anni novanta, proseguimento di un mondo corrotto dai soldi facili e dalle droghe. In polvere o sintetiche. La voglia di riscatto e di non stare a rota, stavolta, si scontra con la perdizione, la recidività sociale e l’inesorabilità del destino già scritto. Per la prima ora il film pedina i protagonisti, vaga alla ricerca di un senso, poi lo trova. Eppure lo spiritato Cesare di Marinelli non riesce a raggiungere il modello Johnny Boy di MEAN STREETS. La sua fine balorda non somiglia minimamente a Scorsese né ad ACCATTONE. Una bella storia d’amicizia che non sfiora mai l’epicità di un Leone. Cinema italiano che non va oltre Chiasso, si diceva un tempo. Triste conferma purtroppo. Il finale è un compromesso sentimentale (per chiudere con gli assegni?) al ribasso. Probabilmente non è farina del sacco pessimista del regista aronese. Caligari non era un genio incompreso, doveva solo osare di più, girare più film.
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