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Non essere cattivo

Regia di Claudio Caligari vedi scheda film

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La recensione su Non essere cattivo

di mm40
5 stelle

Due amici della periferia romana crescono insieme fra droghe, sballo e disavventure oltre il limite della legalità. Quando uno dei due cerca di venire fuori da quella situazione pericolosa, l'altro tentenna, prova a seguirlo, ma si rende conto che il suo destino è già segnato.

 

Il 'marchio' della borgata, quel segno indelebile che già Pasolini aveva mirabilmente descritto nelle sue opere letterarie e cinematografiche, è stato ispiratore anche dei precedenti due film di Claudio Caligari, che ora va a chiudere la sua personale trilogia della vita (sbagliata? impossibile? irrecuperabile? ma sempre con una nota di speranza nel finale, va riconosciuto) con questo Non essere cattivo. Da encomiare è la pazienza di Caligari, capace di portare avanti il suo progetto di cinema in tempi semplicemente biblici: Amore tossico è infatti del 1983, mentre L'odore della notte risale al 1998; 32 anni sono in sostanza occorsi al regista per chiudere la terna di titoli, la cui consequenzialità a livello contenutistico e logico è a dir poco esemplare. La qualità più sorprendente in tutto questo è quella di rimanere sempre contemporaneo, dote non da poco che Caligari amministra a dovere: sebbene la storia prenda piede a Ostia nel 1995, la trama di Non essere cattivo rispecchia anche i tempi del 2015 in cui la pellicola esce. E pasoliniana è anche la scelta dei volti, con interpreti efficaci per quanto lontani dalla celebrità (Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico); per la fotografia - forse un po' troppo curata per un lavoro con pretese, oltre che di fiction, sociologiche - Caligari invece si affida all'esperto Maurizio Calvesi. La regia e l'interpretazione di Marinelli ricevono a Venezia il premio Pasinetti, mentre - totalmente a sorpresa - il film viene selezionato come rappresentante italiano nella corsa agli Oscar 2016, non entrando però nella cinquina finale. Il rimpianto più grosso rimane però per Caligari stesso, scomparso poco dopo aver terminato le riprese. 5,5/10.

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Ultimi commenti

  1. UgoCatone
    di UgoCatone

    Caro Miguel in base al voto da te non lo avremmo mai visto ma leggendo la recensione siamo rimasti perplessi in quanto risultava sicuramente superiore al voto e pertanto lo abbiamo visto. Abbiamo innanzitutto apprezzato che pur trattando di drogati non si vedono scene di siringhe in "azione" come si abbonda in TV specialmente in questo periodo di "notizie" sui vaccini. La storia non è male, anzi. Gli attori effettivamente sono molto pasoliniani e credibili (la mia infanzia l'ho passata a Roma e all'epoca di "Accattone" avevo venti anni). In conclusione ci è piaciuto concordando sulla recensione e no sul voto. Un caro saluto.

    1. mm40
      di mm40

      Posto che ho trovato che l'opera avesse dei difetti anche abbastanza marcati (es. una certa estetizzazione, come scrivevo qui sopra), voglio sottolineare che il 5,5/10 è tutt'altro che un brutto voto nella mia scala di valori. Pertanto sono contento che abbia incontrato i vostri gusti, che spesso si rispecchiano nei miei, e non cambierei il voto considerandolo comunque un incentivo alla scoperta del film. Saluti a voi e come sempre grazie!

  2. UgoCatone
    di UgoCatone

    Scusaci se insistiamo ma la tua ottima recensione collima con la bontà del film e il 5,5/10 non raggiunge il 6 che è la sufficienza e pertanto non è un incentivo a vederlo e questo è un peccato perché merita ampiamente la visione. Volevamo aggiungere che ultimamente evitiamo i film italiani in quanto i colloqui sono tutti "sbiascicati" e non si capisce nulla e pertanto preferiamo gli stranieri che sono doppiati da professionisti. Per ilo film in argomento non abbiamo avuto problemi, pur recitato in dialetto essendo ambedue romani. Ringraziandoti di cuore per la tua cortesia, ti inviamo un caro saluto

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