Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Storia dagli echi pasoliniani di due borgatari romani sbandati e drogati come se non ci fosse un domani, che poi per uno c'è perchè colto da anomala allucinazione capisce che andando avanti così finisce male e prova poi a sottrarre dall'inevitabile sfracelo il suo compare che però è troppo stupido per capirlo e alla fine per mia gioa aulentissima finisce a fare la ghiaietta per la cacca dei gatti ed è sicuramente molto più utile di quando faceva il bullo.
Cinema verità? Bene non empatizzo con i delinquenti drogati neanche al cinema escluso Alex Delarge ad ogni modo devo ammettere che Borghi e Marinelli mi hanno soddisfatto nelle loro interpretazioni perchè sinceramente speravo che il primo morisse a 300 all'ora contro un muro ed il secondo proprio come è finito: i loro personaggi sono talmente odiosi, stupidi e pericolosi che quando Borghi si mette a lavorare ho pensato mi fosse salito qualche allucinogino anche a me mentre i siparietti con la sorellina nata con l'Aids dell'altro scemo non mi hanno commosso affatto.....ambecille fai l'angioletto e poi spari alla gente.
La regia è quello che è: realistica fino all'osso e quindi poco saporita ma lo stile del regista è ben consolidato a questo punto della sua carriera e non è un complimento perchè si sfocia spesso nella maniera.
Non essere cattivo potreste dirlo voi a me per aver scritto questa recensione acida ma visto che il film in questione lo è potrei aggiungere che non è per niente indispensabile, non proprio riuscito, abbaztanza scontato ed alla fine manco tanto visto perchè non aggiunge niente di nuovo sul tema droga e redenzione nel cinema italiano.
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