Regia di Bernard Vorhaus vedi scheda film
Un luminare della medicina, fuggito dalla Cecoslovacchia insieme alla figlia dopo l’occupazione tedesca, si rifugia negli USA e si mette a esercitare in uno sperduto villaggio agricolo dell’ovest; ma le condizioni ambientali sono tanto difficili che il leader della comunità decide un trasferimento in massa verso territori più fertili. Bizzarra commistione di dramma rurale e propaganda antinazista: può fare il paio con una commedia sentimentale quale Vieni a vivere con me (1941), la cui protagonista è una profuga austriaca, nel mostrare come certe allusioni politiche iniziavano a penetrare nel cinema hollywoodiano di consumo. C’è anche un accenno di melodramma: l’ex fidanzato della ragazza, creduto morto, rispunta dal nulla rovinando i progetti matrimoniali di lei, ma poi si rivela convertito al nuovo ordine (Morandini fraintende gravemente, scambiandolo per un comunista); insomma, è quasi un Casablanca abortito.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta