Regia di Mickey Keating vedi scheda film
Un horror privo di coerenza, riempito con dialoghi frenetici e dal finale deludente, per quanto contorto. Secondo lungometraggio, mal scritto e girato, opera di un regista sponsorizzato da Larry Fessenden.
Ed (Dean Cates), convince la sorella Lyla (Lauren Ashley Carter) a raggiungere il loro fratello Martin (Brian Morvant), un ex marine con problemi psicologici -apparentemente risolti- che si è isolato in una casa presso un lago. Le intenzioni sono quelle di riportarlo in cura dal dott. Nick, dopo che una sua confusa lettera sembra delineare una ricaduta nervosa.
Dopo l'inguardabile Ritual, Mickey Keating scrive, produce e dirige un altro irrisolto film, nel quale inserisce dialoghi infiniti (e molto ripetitivi) attuando il non riuscito tentativo di celare l'imbarazzante - e delirante- soggetto. Nel metraggio di soli 78 minuti, in questo Pod succede pochissimo, quasi nulla, a causa di un budget risibile e di una poco coinvolgente sceneggiatura. Sceneggiatura che è un insieme di luoghi comuni, imbastita come una caotica via di mezzo tra complotto e fantascienza. I dialoghi ininterrotti sono privi di spessore e resta da elogiare unicamente l'interpretazione della brava Lauren Ashley Carter (poi di nuovo su un set di Keating nel successivo e più compiuto Darling). Mentre scontata e priva di effetto appare l'epifania della creatura (che non è poi dato sapere da dove provenga, ma non interessa più a nessuno a quel punto). L'inserimento, per pochi secondi, di un TV vecchio stampo (un 4:3 con tubo catodico) nella casa di Martin, sul quale scorrono le immagini da L'ultimo uomo della Terra di Ubaldo Ragona sono un patetico tentativo di citazione privo di qualsiasi logica (così, giusto per dare uno spessore "colto" ad un film di basso profilo). Mentre l'immancabile cammeo di Larry Fessenden è il probabile frutto di un'amicizia profonda. Keating, per fortuna, con i suoi successivi Darling e Carnage park, riesce a recuperare migliorando decisamente in termini professionali. Teniamo comunque d'occhio il regista, anche se sembra purtroppo essere di nuovo tornato ai bassi livelli degli esordi (e di questo Pod) perché il suo ultimo lavoro (Psychopaths, 2017) a dispetto del bel titolo, su imdb ha ottenuto un punteggio scarso (3,8 su 10 con 331 voti).
Curiosità
Probabilmente Pod si aggiudica il primato per la velocità dei titoli di testa: qui davvero flash e illeggibili, della brevissima durata di 2 o 3 secondi!
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