Regia di Daniel Alfredson vedi scheda film
Film modesto
In un paese sul confine tra Stati Uniti e Canada,dove l'ex vicesceriffo Blackway, temuto e pericoloso mafioso, killer e maniaco, definito dalla gente del posto "l'uomo più pericoloso in zona" esercita tutta la sua arroganza e prepotenza,angariando la popolazione del posto,un terzetto di improbabili giustizieri,privi di mezzi e animati solo dal dovere di compiere una missione giusta,di fronte all'inerzia delle autorità loocali, decide di mettere fine alla sua criminale tracotanza. In primis,una donna terrorizzata e stalkerata da Blackway,poi a lei si unisce un vecchio, dotato di sue motivazioni molto personali , e infine un ragazzo minorato ,psichicamente ma non fisicamente,che si accompagna a lui. Contro i consigli pavidi di tutti e le minacce velate della comunità indiana,grazie alla tenacia e all'astuzia e allo loro schiena diritta, la spunteranno.
I giudizi poco lusinghieri su questa pellicola, sono purtroppo più che legittimi,la storia è scontata,la sceneggiatura poverissima,unici pregi forse le atmosfere crepuscolareggianti da western decadente,fotografato solo con toni di blu, grigio e traboccante di pioggia, neve e fango e mettiamoci anche le interpretazini sempre "professionali" di Anthony Hopkins e di Julia Stiles,scolastica quella di Ray Liotta,per il resto veramente poca cosa.
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