Regia di Daniel Alfredson vedi scheda film
Una solenne schifezza
Dopo mezz'ora mi sono detto: se c'è Hopkins dev'essere un buon film... Man mano che andavo avanti mi chiedevo, sempre più esterrefatto: perché Hopkins ha fatto questo film? Aveva bisogno di soldi?
La pellicola è un riassunto di luoghi comuni cinematografici, il livello è infimo, i dialoghi insignificanti o sentiti centinaia di volte, i personaggi stereotipati (Nat è pure balbuziente!), la storia personale di Les (suicidio della figlia, il suo costruire modellini ad elica) non ha nulla a che fare con la trama... Il lungo avvicinamento al cattivissimo Ray Liotta (un po' ridicolo) vorrebbe creare una suspense che non ha luogo, e tutto sembra buttato lì prendendo a caso una manciata di giàvisto giàsentito senza alcuna originalità. Chissà se il regista si è ispirato ad Apocalypde Now per (cercar di) creare mistero e tensione prima di presentarci il cattivissimo... che non ha personalità alcuna, se non, ripeto, quella che si può dedurre dalle poche frasi che pronuncia.
Una solenne schifezza, guardato fino alla fine solo per poter dire, appunto: "una solenne schifezza".
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