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The Boy and the Beast

Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film

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La recensione su The Boy and the Beast

di GoonieAle
5 stelle

Tutto quello che arriva dal Giappone in animazione, oggi, lo si acclama, perfino le mediocrità. E pensare che un tempo si rimaneva indifferenti a film come Ghost in the shell e Akira.

Hosoda era uno di buone speranze, non certo per i suoi esordi [un film sui Digimon (!) e uno su One Piece – roba non sua] ma per quel La ragazza che saltava nel tempo che tanto aveva entusiasmato. Dopo? Si è perso totalmente. Sammer Wars è un mezzo passo falso, di quelli dove i due mondi, i  linguaggi, il montaggio, ecc.ecc non venivano amalgamati bene risultando pesante, pomposo, ridondante. A mio avviso sopravvalutatissimo e inspiegabile la sua aurea di cult movie!

Con questo The boy and the beast ripresenta mondi alternativi, realtà parallele (per carità, basta!) fallendo miseramente. Il ragazzino arrabbiato col mondo per la perdita della madre tanto da finire in un altro abitato da bestie umane è sbagliato, terribilmente noioso, confuso come il suo regista. Per di più ci infila quel concetto della Balena bianca e  si rimane basiti: ma veramente Hosoda ha tratto quelle conclusioni leggendo il libro? No, perché il romanzo di Dick dice tutt’altro e non posso non pensare alla passata generazione di registi, animatori, disegnatori, quando alla Nippon Animation crearono quel World Masterpiece Theater che consisteva nella trasposizione di libri occidentali in serie tv animate. Lo spirito del racconto originale non veniva intaccato, anzi, quando i giapponesi variavano o aggiungevano, lo facevano sempre con un certo rispetto verso il testo e l’amalgama riusciva perfettamente. Vedere Moby Dick usato per una minchiata simile, che si aggira per Shibuya (altra fissazione questa di mostrare i luoghi reali, dettagliatamente – con cartelloni pubblicitari annessi – da fotorealismo – che poi sarebbero la morte dell’animazione ma meglio non divagare e stare in silenzio) è svilente anche per il regista stesso. Confuso, mediocre, esile, troppo lungo. Bisogna avere il coraggio di stroncarli certi film, perché in fondo lo meritano.

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