Regia di William Wyler vedi scheda film
Diretto da un regista di spicco, ma certo non riconducibile al genere brillante come il William Wyler di "I migliori anni della nostra vita", "Vacanze romane" è tuttavia considerato come una delle commedie a forte caratura sentimentale più celebri di sempre: al punto da far divenire i due innamorati in Vespa per le vie di Roma icona e pezzo dell'immaginario collettivo eterno, ed ispirare una sorta di remake, con i limiti che sappiamo, ma di gran successo come "Innamorato pazzo". Gregory Peck eccezionalmente si cala in un ruolo di cinico scafato che tentenna per via di quel sentimento tanto folle e tanto bello, mentre Audrey Hepburn fa qui il suo esordio dando vita ad una principessa ribelle ma non capricciosa, alla quale piacerebbe molto provare ad essere una ragazza normale. Wyler segue i due nella loro evoluzione breve, che per poco ma intensissimo tempo accende i loro cuori legati da troppe convenzioni,pratiche nell'uomo, di condizione nella donna, ed ha il buon gusto di non imporre alla garbata,elegante storia un lieto fine obbligatorio che avrebbe reso ben più dimenticabile il film. Che distilla assai bene l'agrodolce malinconia finale, come quegli incontri sentimentali che lasciano un etereo ma indimenticabile peso addosso di ciò che avrebbero potuto essere, e come i sogni, hanno una dimensione unica e splendida giacchè indimostrabile.
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